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Ospedale di Urbino, nuovo endoscopio video per visite ad alta definizione

di    -    Pubblicato il 20/01/2014                 
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OSPEDALE_Urbino-300x225OKOKURBINO – Da oggi medici e pazienti del reparto di otorinolaringoiatria dell’Ospedale di Urbino avranno a disposizione un nuovo strumento per le visite ambulatoriali. “Si tratta di un sofisticato sistema di video-endoscopia – spiega il primario Bruno Carino – che permette di esplorare con maggiore accuratezza l’orecchio, il naso e la gola, aumentando la capacità di diagnosticare patologie infiammatorie o tumorali”.

Lo strumento, che va a sostituire un monitor non perfettamente funzionante, è sonda posta all’estremità di una fibra flessibile (dello spessore di appena due millimetri) dotato di telecamera e ottiche di ricambio che permettono di eseguire più visite contemporaneamente. La possibilità di ottenere immagini e filmati dell’indagine endoscopica consente inoltre al medico di mostrare e spiegare al paziente i risultati dell’esame: “Prima ad esempio dovevamo dire al paziente che aveva un polipo al naso che rendeva più difficoltosa la respirazione – continua il dottor Carino – ora invece lo vede direttamente e può tornare a casa con l’immagine stampata”.

La nuova apparecchiatura è utile anche sotto il profilo della ricerca, in quanto fornisce un riscontro visivo sulle modifiche di una certa patologia ed è possibile controllare se ci sono cambiamenti o peggioramenti a distanza di mesi.

Secondo il primario la video-endoscopia migliora la qualità degli accertamenti per coloro che devono sottoporsi a intervento chirurgico, in particolare per quanto riguarda la chirurgia naso-sinusale: “Per il naso con la metodica tradizionale rimanevano diverse aree impossibili da raggiungere – afferma il primario – ora con lo specchio e la luce riusciamo a vedere anche i punti più oscuri”.

Lo strumento è già operativo ed è stato acquistato dall’Asur con fondi regionali. “Eravamo molto indietro in questo reparto e avevamo bisogno di materiali che ci consentissero di visitare più persone contemporaneamente – conclude il dottor Carino – i tempi purtroppo sono stati molto lunghi, la richiesta infatti era già partita dal mio predecessore e io due o tre anni fa l’ho rinnovata”.

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