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Sparaventi, “deluso” da Silvio: “Salveremo il Tribunale di Urbino”

Alfredo Sparaventi, candidato alla Camera con la lista Scelta Civica  con Monti per l’Italia

URBINO – Mentre la Corte di Strasburgo con una sentenza dice sì all’adozione del figlio del partner in caso di coppie omosessuali, Alfredo Sparaventi, banchiere e candidato urbinate alla Camera con Scelta Civica di Monti, polemizza: “Tu daresti tuo figlio a due gay? Mi chiedo se si tratti realmente di un desiderio legittimo, o solo di una sorta di lotta alle famiglie ‘normali’, per cui tutto ciò che possono fare loro (coppie etero), possiamo farlo anche noi (coppie gay)”.

Argomento sensibile, quello delle adozioni per le coppie gay, per un politico come Sparaventi, fin da giovanissimo militante nella Dc, poi passato al Partito Popolare Italiano ed infine nel Pdl, ingannato dalla “promessa di una rivoluzione liberale ad opera di Silvio Berlusconi” che non c’è mai stata e che “ha prodotto nulla in termini di riforme”. Un deluso da Silvio. Un ex Dc. Ora con Monti, “unica alternativa a una sinistra burocratico-clientelare e a un centro-destra immobilista”.

E non si riferisce solo all’Italia. Parla anche di Urbino e del Montefeltro, dove “la politica ormai da anni non interviene come dovrebbe”.

Una promessa: salveremo il Tribunale di Urbino
“Il nostro tribunale ha una specificità propria ed è di capoluogo di provincia. Non deve essere chiuso, perché ci sono i numeri per mantenere la struttura che tra l’altro allo Stato non costa nulla perché l’affitto è interamente pagato dal comune. Garantisco una dura lotta in Parlamento”.

I tagli all’ospedale Urbino e nei presidi dell’entroterra
“Le tasse le pagano tutti allo stesso modo. Bisogna mantenere i presidi di Pronto Soccorso e di Pronto Intervento tramite l’elicottero”. L’elicottero? “Nessuno sa che l’ospedale di Urbino ha una zona per l’atterraggio di elicotteri, ma non regge. E’ stata fatta male. Il risultato di gare d’appalto fatte al ribasso”. Una responsabilità grave della politica: “Entrata prepotentemente nella sanità urbinate, portando dissapori interni e mala gestione delle risorse”.

No collegamenti, no turismo, solo centri commerciali
“Non ci sono vie di comunicazione tra Urbino e Pesaro e la Fano-Grosseto per ora resta un miraggio. Manca un collegamento veloce verso la costa, che sarebbe propedeutico a rilanciare il turismo. Rischiamo di ritrovarci ‘due cattedrali nel deserto’. I due centri commerciali (il Consorzio già aperto e quello di Santa Lucia in costruzione) hanno penalizzato i piccoli esercizi del centro storico, a loro volta già danneggiati dalla mancanza di politiche volte a valorizzare il territorio e rilanciare il turismo. Un circolo vizioso, insomma, dove non si intravede via d’uscita”.

Immigrazione
“La frazione di Urbino 2 nasce da una speculazione edilizia. Da case per studenti diventano appartamenti, per modo di dire. Prezzi a ribasso, si sparge la voce. E tutti gli immigrati vanno lì. Ma non si possono costruire quartieri-dormitori di quel tipo. Fino a qualche anno fa non potevi andarci di notte, era pericoloso. Non sono state fatte politiche di integrazione sufficienti, né pensato nulla per evitare ‘concentrazioni etniche e culturali di quel tipo’. C’è molta superficialità, molta disorganizzazione. Immobilismo, per l’appunto”.

Università, scuola e la polemica con il sindaco di Urbania
“I ragazzi devono essere liberi di scegliere. Sia nel piccolo che nel grande. Il prodotto che reputano di miglior qualità. E’ per questo che noi siamo per un sistema misto di scuole paritarie e pubbliche e prevediamo la detraibilità delle rette universitarie”. E chi non può permettersi proprio l’accesso? Ovvero di pagare quella somma tutta intera, anche se poi venisse rimborsata? In altri termini, dov’è la libertà di chi non può scegliere?

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