URBINO – In occasione del Giorno della Memoria diverse iniziative sono state organizzate nella città ducale per ricordare le vittime dell’Olocausto. Il Comune ha in programma tre eventi. Lunedì 27 gennaio alle 17.30 alla sala del Maniscalco è prevista la lettura di alcuni brani di La banalità del male della filosofa ebrea-tedesca Hannah Arendt. La presentazione è di Marco Cangiotti, preside della facoltà di Scienze Politiche e le letture sono di Giacomo Tarsi. L’ingresso è libero.
Il 28 gennaio alle 21 al Teatro Sanzio Antonio Latella e Federico Bellini portano in scena lo spettacolo A.H. Due lettere per indicare Adolf Hitler, personaggio-emblema del più grande male che ha colpito l’Europa nel Novecento. Un unico attore sul palcoscenico, Francesco Manetti. L’attore, prima della rappresentazione, incontrerà alle ore 18 incontrerà il pubblico alla sala del Maniscalco per un approfondimento dal titolo Oltre la scena che prevede momenti di riflessione sugli spettacoli.
L’Anpi di Urbino e Cinema Nuova Luce organizzano lunedi 27 gennaio alle ore 21.15 la proiezione di “Hannah Arendt“, il nuovo film di Margarethe Von Trotta. Il film racconta la vicenda della filosofa ebreo-tedesca fuggita dagli orrori della Germania nazista e che nel 1940 trovò rifugio negli Stati Uniti. Qui comincia a lavorare e come inviata del New Yorker e si ritrova in Israele a seguire da vicino il processo contro il criminale nazista Adolf Eichmann, da cui prende spunto per scrivere il suo libro più famoso La banalità del male. Il costo del biglietto è 6 euro.
L’associazione di volontariato di Fermiganano Il Vascello con il patrocinio dell’amministrazione comunale organizza lunedì 27 gennaio alle ore 21 alla Sala Monteverdi la proiezione del film documentario “76847 Giuliana Tedeschi” di Daniele Segre. Il film è la testimonianza di Giuliana, deportata nel lager nazista di Auschwitz/Birkenau e sopravvissuta. Prima della proiezione ci sarà un’introduzione del presidente dell’associazione, Piero Benedetti. Dopo il film seguirà un commento storico dell’ex professoressa di storia Savina Vetri e un dibattito sul film.