URBINO – Era tornata ‘a casa sua’, anche se solo per sette giorni. Un’occasione da non perdere, un appuntamento che, in 50mila (più di 7.000 persone al giorno di media) non hanno voluto mancare con la Madonna di Foligno. Così hanno atteso pazientemente in fila il proprio turno per ammirarla. È stata una settimana intensa per la città umbra, dove, dopo quasi due secoli, il dipinto di Raffaello Sanzio è rimasto in mostra. Complice una inattesa giornata di sole, ieri gli ultimi visitatori si sono affrettati per guardare da vicino la pala d’altare, esposta in una grande teca illuminata posizionata a terra.
Il dipinto, normalmente conservato nei Musei vaticani a Roma, è un olio su tavola trasportato su tela ed è generalmente datato attorno al 1511, quando l’artista lavorava alla stanza di Eliodoro proprio negli stessi locali pontifici. Era stato commissionato al pittore da Sigismondo de’ Conti, segretario di papa Giulio II, come ex voto per aver avuto salva la casa dopo la caduta di un probabile fulmine o forse una meteora.
Fino al 1565 l’opera si trovava nella chiesa di Santa Maria in Aracoeli. Poi fu trasferita nella chiesa di Sant’Anna di Foligno e nel 1797, durante l’occupazione francese, portata a Parigi. dove era stata trasportata su tela da Francois Toussaint Hacquin, che aveva già usato la stessa tecnica sulla Vergine delle Rocce di Leonardo. Dopo un accordo tra la Francia e lo Stato Pontificio il dipinto era quindi tornato in Italia, ma papa Pio VII aveva deciso di trattenerlo a Roma.
Nonostante le numerose richieste, il quadro è ritornato ai musei: impossibile prolungarne la presenza a Foligno.