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Processo Annibali, chiesti vent’anni per Varani. Il processo riprende il 17 marzo

di e    -    Pubblicato il 22/02/2014                 
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Lucia Annibali riceve una mimosa dalle donne dell'Udi

Lucia Annibali riceve una mimosa dalle donne dell’Udi

PESARO –  Vent’anni di reclusione per Luca Varani18, invece, sia per Rubin Ago Talaban, sia per Altistin Precetaj: sono le richieste di condanna per il mandante e gli esecutori materiali dell’aggressione a Lucia Annibali, sfigurata con l’acido lo scorso aprile, formulate al termine della lunga requisitoria (sei ore) dal pm Monica Garulli. Per la sentenza definitiva – prevista inizialmente per oggi – bisognerà ancora aspettare. La prossima udienza è stata fissata per il 17 marzo: quando la parola passerà agli avvocati della difesa.

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La pena richiesta dal pm è il massimo che è possibile ottenere con il rito abbreviato. “Per reati di questo tipo neanche l’ergastolo sarebbe abbastanza”, avrebbe commentato Lucia Annibali in aula. “Il pm Garulli ha chiesto una pena di 37 anni di reclusione – riferisce Francesco Coli, avvocato di Lucia – per Varani e 27 anni per i suoi presunti complici”. Pene che, con lo sconto del rito abbreviato si ridurrebbero appunto a 20 e 18 anni. Ma “con i vari sconti di pena – continua Coli – Varani potrebbe uscire dal carcere anche dopo appena 10 anni”.

Durante la lettura delle richieste di condanna, Varani ha tenuto gli occhi bassi. Poca la distanza che lo divideva dalla ex con la quale non ha avuto alcun contatto.

“Il pm aveva già preannunciato più volte ieri che avrebbe avanzato una richiesta così pesante –  afferma Roberto Brunelli, avvocato di Luca Varani – e probabilmente nell’udienza del 17 marzo Varani farà delle dichiarazioni. Luca – aggiunge Brunelli – si è commosso durante la ricostruzione dei fatti”.

Durante l’arringa della parte civile Luca Varani ha commentato qualche passaggio: ci sono stati alcuni momenti di tensione durante la ricostruzione dell’aggressione quando, secondo gli avvocati che difendono i due albanesi, Luca Varani avrebbe detto più volte : “Non è andata così”.

Non si sa ancora quando verrà emessa la sentenza a causa dei cambiamenti dell’iter del processo. Dopo la requisitoria del pm Monica Garulli durata più di sei ore e dopo l’arringa dell’avvocato Coli, rappresentante della parte civile, durata quattro, il giudice ha deciso per un rinvio a marzo in modo tale da garantire dei tempi dilatati anche all’esposizione della difesa.

Il processo

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L'arrivo di Lucia Annibali

Lucia Annibali, finita l’udienza non ha commentato la richiesta del pm. Lo ha fatto per lei il suo avvocato dicendo che “la pena richiesta dal pm era il massimo che si poteva ottenere soltanto perché questo è quello che prevede il sistema giuridico italiano”. All’uscita dal tribunale la Annibali ha ricevuto come omaggio e simbolo di incoraggiamento un ramoscello di mimosa. A consegnarglielo le donne dell’Udi che in questi due giorni di processo hanno manifestato fuori dall’aula contro la violenza sulle donne e a sostegno dell’avvocatessa urbinate.

Oggi in tribunale oltre alla sorella e al padre di Luca Varani c’erano anche molti amici che lo hanno aspettato all’arrivo, salutandolo tra le lacrime.  “Luca è tranquillo. Ha sbagliato e pagherà per ciò che ha fatto. Deve esserci giustizia sia per Lucia che per lui”. Ha detto Francesca Varani, sorella di Luca. Dello stesso parere anche il padre Francesco, che fuori dall’aula ha commentato: “Aspettiamo la decisione del giudice e che la giustizia faccia il suo corso”.

Tra coloro che aspettavano la fine dell’udienza c’era anche  la deputata del Pd, Alessia Morani: “Sono qui per sostenere Lucia in maniera silenziosa in questo difficile momento che sta attraversando”.

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