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Grandi nomi e (forse) una ministra a Urbino per il festival del giornalismo culturale

di    -    Pubblicato il 15/03/2014                 
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Festival Giornalismo CulturaleURBINO – Dopo Pesaro, la sala del trono di Palazzo Ducale. La seconda edizione del festival del giornalismo culturale – che si svolgerà a Urbino dal 25 al 27 aprile è stata presentata ieri ufficialmente all’ombra dei torricini. Gli organizzatori Lella Mazzoli e Giorgio Zanchini hanno svelato alcuni dei nomi che parteciperanno al festival: tra loro ci saranno lo scrittore Marco Belpoliti, l’Editore Giuseppe Laterza e il giornalista Alessandro Zaccuri.

Mazzoli ha anche annunciato che ad aprire la prima giornata del festival potrebbe essere un ministro. Riferendosi al personaggio illustre, la direttrice del Dipartimento di Scienze della comunicazione dell’Università Carlo Bo, ha anche aggiunto il termine ‘lei’, restringendo di fatto il campo alle 8 donne che compongono il Governo Renzi.

Per Lella Mazzoli, il divertimento sarà la parola d’ordine di questa seconda edizione. “Se la cultura non diverte – ha detto Mazzoli – non riesce ad attrarre le persone, tantomeno i giovani”. Questa edizione ha quindi l’ambizione di coinvolgere i più giovani, soprattutto i quindicimila studenti dell’Università Carlo Bo.

All’incontro ha partecipato anche Luciano Perondi, il giovane direttore dell’Isia di Urbino, la scuola di grafica che richiama studenti da tutta Italia. Nel suo intervento  ha parlato dell’importanza della comunicazione audiovisiva nel giornalismo: “Sarebbe normale – ha affermato il direttore – sviluppare una collaborazione tra  giornalisti e specialisti del design della comunicazione. Sono due professionalità che hanno molto in comune: basta pensare all’impatto che la fotografia ha avuto sul mondo del giornalismo sin dai suoi inizi”. Per Perondi le due professionalità hanno un fine in comune: “Rendere disponibile un’informazione”.

Ma sebbene i due mondi si debbano parlare, bisogna saper tenere distinto il ruolo di ognuno: “I giornalisti devono conoscere le questioni del design della comunicazione e viceversa: bisogna conoscersi e imparare a lavorare assieme, ma non si possono riunire tutte le professionalità in una solo persona. La conoscenza generalista serve perciò a mettere in connessione professionisti di ambiti diversi, che sappiano creare una comunicazione divertente e appassionante”.

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