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Ami al bivio: appalto europeo o rischio chiusura

di    -    Pubblicato il 17/03/2014                 
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URBINO – “Se l’Ami non vincerà la prossima gara per l’affidamento del trasporto pubblico di Urbino, Pesaro e Fano, chiuderà”. Lo ha detto il presidente della società partecipata Ami, Giorgio Londei, prendendo la parola durante il consiglio comunale oggi pomeriggio a Urbino.

“Abbiamo già salvato l’Ami da un recente provvedimento del ministro Lupi – ha spiegato Londei – Il ministero imponeva che le società attive su bacini di utenza inferiori ai 400 mila euro dovessero fondersi con altre della stessa regione. Le commissioni parlamentari stanno spingendo per abbassare la soglia a 300 mila euro: in questo caso l’Ami non sarebbe costretta a unirsi con altre realtà”.

Entro il 30 giugno dovrà essere bandita una gara d’appalto europea per il rinnovo del servizio di trasporto pubblico: “Se l’Ami dovesse chiudere – precisa Londei – ci sarà una nuova società, forse straniera, con nuovi dirigenti e nuove politiche di gestione. Non sarà scontato garantire il posto di lavoro a tutti i nostri dipendenti. Inoltre alcune tratte, come quelle per Roma e Cosenza, potrebbero non essere più coperte”.

“Premiare chi non licenzierà”. La proposta è del consigliere comunale Federico Scaramucci (Pd) nel corso del consiglio comunale di Urbino sui casi Ami trasporti e Adriabus. “La gara a carattere europeo preoccupa anche i dipendenti – dice Scaramucci – Sarà opportuno che la gara possa prevedere un punteggio maggiore a chi dichiarerà di assicurare il mantenimento degli attuali dipendenti”.

“La gara è un punto interrogativo – dice il sindaco di Urbino, Franco Corbucci, a proposito della prossima gara d’appalto europea sul servizio di trasporti della provincia di Pesaro-Urbino, oggi gestita dall’azienda partecipata Ami – Il problema ce lo poniamo. Vista l’efficienza della nostra società penso che possiamo gareggiare con serenità. Però può succedere che possa vincere qualcun altro. La Regione dovrà tenere conto che chi concorre a un servizio del territorio, deve fare la sua parte per la tutela dell’occupazione. Non va dimenticata l’importanza di Urbino con l’Università e i servizi che ospita”.

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