URBINO – La Galleria Nazionale delle Marche non parteciperà al #MuseumWeek, prima edizione della settimana dei musei su Twitter. L’evento, lanciato dal social network per festeggiare i suoi otto anni, comincia oggi e per un’ intera settimana darà la possibilità di promuovere collezioni, opere d’arte ed eventi dei musei. All’iniziativa aderiscono anche il Prado, la Tate Gallery, il Louvre ma la vocazione “social” ha valicato le Alpi approdando anche in Italia dove saranno numerosi i musei “twittanti”.
Nessun cinguettio però si udrà da Palazzo Ducale, sede della Galleria Nazionale delle Marche, che ancora un profilo Twitter non ce l’ha. “Ci stiamo attrezzando – spiega Clorinda Petraglia, direttore amministrativo della Galleria – quest’anno non partecipiamo al #MuseumWeek ma il prossimo anno ci saremo sicuramente”. Nonostante Urbino sia uno dei comuni più social d’ Italia, la Galleria delle Marche, che costituisce una delle sue principali attrazioni, non si è ancora avvicinata al mondo della rete.
La Galleria Nazionale delle Marche, infatti, non è per niente social: assente dalle due piattaforme più famose, Twitter e Facebook, non ha un sito internet ma si aggancia a quello di Sistema Museo dove è possibile trovare qualche cenno sulla storia del palazzo e della galleria, informazioni su orari, prezzi dei biglietti e visite guidate. “Stiamo già discutendo su alcuni progetti per lanciare il museo su internet”, precisa la dott.ssa Petraglia che però non si sbilancia sulle iniziative in cantiere.
Mentre a Urbino si comincia a discutere di account e di promozione in rete, su Twitter e Facebook sono sempre più numerosi i profili dei musei che utilizzano i social per far conoscere il proprio patrimonio artistico. Il più avanguardista è il museo di Palazzo Madama di Torino che ha affidato a una social media curator il compito di promuoverne le attività. Presente su Twitter, Facebook, Instagram e Pinterest, ha anche attivato un canale su Youtube.
L’hashtag #MuseumWeek ha riscosso subito un grande successo entrando nei trend topic (gli argomenti più twittati e popolari) di Twitter. I cinguettii d’altronde sono diventati una via di promozione privilegiata per comunicare e diffondere la cultura. Prima dei responsabili di Palazzo ducale, sembrano infatti essersene accorti proprio i ‘vecchi’ padroni di casa. Federico da Montefeltro e Battista Sforza che, insieme a illustri amici come Piero della Francesca, Paolina Borghese e i Bronzi di Riace (@a_bronzo e @BronzoB), si divertono a twittare e postare foto per farsi conoscere nel mondo. Dietro ai profili dei famosi protagonisti c’è un’iniziativa del MIBACT, l’account Twitter del Ministero dei beni culturali, volta a rendere sempre più 2.0 la fruizione della cultura.
Accanto a questi profili spiritosi ci sono iniziative anche più ‘serie’ come Sveglia Museo, nato per aiutare la comunicazione online o le lezioni di storia dell’arte di Vittorio Sgarbi, guarda caso proprio Raffaello e la sua Scuola di Atene, spiegato ‘a colpi di tweet’.
Perché La Galleria Nazionale delle Marche non venga tagliata fuori dalle nuove frontiere della promozione 2.0, lo scorso dicembre era stato annunciato un progetto che avrebbe incentivato lo sviluppo delle tecnologie per valorizzare Palazzo Ducale e, in quell’occasione, era stata lanciata una App che avrebbe permesso la fruizione digitale delle opere. La App però non è ancora stata attivata e così i torricini non hanno ancora debuttato sulle passerelle del web.