URBINO – Meno della metà degli urbinati aventi diritto (persone oltre i 65 anni o affette da patologie croniche) hanno fatto quest’anno il vaccino antinfluenzale. Gli operatori sanitari stimano un calo delle vaccinazioni tra il 15% e il 20% rispetto all’anno scorso, in linea con il dato nazionale. Questa situazione ha, fino a ora, fatto registrare un moderato aumento dei ricoveri per complicazioni legate al virus stagionale all’ospedale cittadino, ma i medici sono preoccupati per il picco dell’influenza, atteso tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio che coglierà la popolazione impreparata.
L’effetto “Flaud”. Il netto calo delle vaccinazioni, dicono gli operatori sanitari, è da attribuirsi all’effetto “Flaud”, il vaccino che era stato bloccato dall’ Aifa a seguito della morte di 13 persone, che si sospettava legata alla sua somministrazione. Il fatto era avvenuto a fine novembre 2014, in piena campagna vaccinazioni; l’Aifa e l’Istituto superiore di sanità hanno poi accertato che non esisteva correlazione tra i decessi e il vaccino; tuttavia il ritiro in via precauzionale del Flaud ha suscitato allarme tra la popolazione, inducendo molte persone che erano abituate a vaccinarsi, a non farlo.
I fondi tagliati. Il direttore del dipartimento di prevenzione dell’ Arsu, Giovanni Cappuccini punta il dito contro i mass media che accusa di aver dato grande risalto alla notizia e se la prende con quanti sono contrari ai vaccini che “hanno propagandato materiali inattendibili che si trovano su internet, spacciandoli per documenti medici, al fine di impressionare la gente” e aggiunge: “ Quest’anno abbiamo buttato via delle dosi di vaccino antinfluenzale.” Gabriele Scattolari, responsabile del poliambulatorio di medicina generale di Urbino conferma e pone l’accento sul taglio di fondi deciso dal ministero alla campagna di sensibilizzazione della popolazione, atta a contrastare questi fenomeni.