URBINO – Spesso non sono le idee a mancare ma il modo giusto per concretizzarle. Per questo motivo l’Università Carlo Bo di Urbino ha firmato un accordo con la Bp Cube, società di consulenza per start up e incubatore di imprese, con l’obiettivo di valorizzare i progetti che nascono in ambiente accademico.
L’accordo, firmato dal Rettore Vilberto Stocchi e dall’amministratore di Bp Cube Alessandro Paolini, permetterà a studenti, laureati e ricercatori di coltivare il proprio progetto con il sostegno di una società esperta nel settore. In questo modo chiunque abbia un’idea potrà essere guidato passo dopo passo nella creazione di una start up, prima, e di un’impresa vera e propria, in seguito.
“Il nostro compito è quello di sopperire alle due principali debolezze di chi si affaccia per la prima volta a questo mondo mondo – ha detto Paolini al Ducato – cioè la mancanza di un corretto approccio commerciale e una scarsa consapevolezza della funzione manageriale”.
Bp Cube offrirà ai giovani un sostegno a tutto tondo. Si parte dai primi incontri, gratuiti, per confrontarsi sulle idee e verificare che abbiano validità di mercato, fino alla fase imprenditoriale vera e propria. La società fornisce anche un aiuto nella ricerca di fondi pubblici e privati.
“Con l’Università abbiamo sempre collaborato per sostenere la possibilità di fare impresa nel nostro territorio stando al passo con i tempi – ha aggiunto Paolini – con questo accordo le idee che nascono nel mondo accademico ricevono il giusto sostegno per trasformarsi in business”. Perché, come spiega l’amministratore di Bp Cube, “in questo campo non ci si improvvisa”. Le start up, definite “imprese tecnologiche e innovative”, non sono un “gioco” ma un modo per introdursi concretamente nel mercato.
Soddisfatta l’Università di Urbino. “Si tratta di una nuova e concreta realizzazione dei nostri obiettivi legati allo sviluppo del territorio – ha commentato il professor Fabio Musso, Prorettore alle attività di Terza Missione – darà nuove opportunità alle idee innovative, alla ricerca e alla diffusione della cultura imprenditoriale che l’Ateneo persegue già da anni con il Knowledge Transfer Office”.