URBINO, 19 FEB – Il ‘recupero del secolo’ continua a far discutere. L’assessore alla Rivoluzione del comune di Urbino Vittorio Sgarbi torna a criticare l’attribuzione del ritratto di Isabella d’Este a Leonardo Da Vinci. E lo fa anche offendendo Rosy Bindi e insultando: “L’opera ha il limite di essere bruttissima; è come se Rosy Bindi venisse spacciata per Naomi Campbell”. E ancora, parlando del magistrato che ne ha disposto il recupero: “Un uomo che perde tempo a corteggiare Bindi è un pervertito”.
Sgarbi ha ribadito la sua visione, con il suo consueto stile, in un solo giorno a due eventi diversi: alla presentazione del libro Un capolavoro chiamato Italia, pubblicato dalla Fondazione Enzo Hruby, e a quella del suo Gli anni delle meraviglie. Il critico ha spiegato come sarebbe più opportuno proteggere dai furti le opere d’arte piuttosto che spendere soldi pubblici in operazioni di recupero. Soprattutto se poi il “quadro è una patacca; una ciofeca, non vale più di 800 euro e si potrebbe trovare in un qualsiasi mercatino dell’usato; sembra una scopa”.
L’assessore ha attaccato il magistrato di Pesaro: “Poteva consultarsi con me prima di promuovere un simile intervento. Un magistrato che insegue una mostruosità del genere ha tempo da perdere e spreca i nostri soldi. È una ciofeca come Marino sindaco di Roma e Magalli Presidente della Repubblica”.
Per quanto riguarda il parere di Carlo Pedretti, il principale studioso di Leonardo, Sgarbi sostiene: “È un mio caro amico ma questa volta si sbaglia. È un formidabile studioso di carte, documenti, teorie, ma rispetto ai dipinti è un gatto nero cieco in una notte senza luna”. A conferma del suo giudizio ha ricordato quando nel 1998 lo studioso attribuì erroneamente a Leonardo, come studio preparatorio della Battaglia d’Anghiari, un disegno del pittore Riccardo Tommasi Ferroni.
Ha collaborato Claudio Zago