URBINO – Dell’introduzione della tassa di soggiorno a Urbino se ne parla da anni, ma adesso sembra sia arrivato il momento: a giugno dovrebbe entrare in vigore. Non si sa ancora quale sarà la tariffa a persona e a notte ma l’intenzione dell’amministrazione comunale è quella di definire tutto a giorni:“È appena terminata la riunione della Commissione Cultura, Turismo e Attività Produttive – ha detto l’assessore al Bilancio Christian Cangiotti raggiunto al telefono – la volontà è quella di proseguire per questa strada e introdurre la tassa. Non abbiamo ancora stabilito chi sarà esentato né il prezzo – continua – sono in esame delle simulazioni per capire che impatto avrebbero i diversi costi”.
La norma nazionale sull’imposta di soggiorno dà autonomia alle amministrazioni comunali che, con proprio regolamento, decidono se adottare o meno la tassa di soggiorno in base alle proprie esigenze e deve essere deliberata dal consiglio comunale.
Da Confturismo arriva la proposta di una tariffa differenziata: 2 euro per gli hotel 4 stelle e 1,50 per tutti gli altri. Lunedì infatti il direttore della Confcommercio di Pesaro e Urbino Amerigo Varotti e il segretario Egidio Cecchini hanno incontrato il sindaco Maurizio Gambini, l’assessore Cangiotti e alcuni albergatori: “Non abbiamo gradito l’ipotesi tassa perché è un onere – ha dichiarato Cecchini – soprattutto in un momento difficile come quello che il settore alberghiero sta attraversando dal 2009. Inizialmente si era parlato di una tariffa di 2,50 euro a notte per tutti gli alberghi, proposta a nostro avviso eccessiva, adesso bisogna aspettare la versione definitiva. Non si è mai felici quando si introducono delle tasse – aggiunge – però bisogna tener conto che per Urbino può essere una possibilità di inserimento in circuiti più importanti. Se il comune ritiene che questi soldi siano necessari per rilanciare il turismo e scommettere sulla cultura, comprendiamo e applaudiamo”.
Confcommercio ha inoltre proposto di rimandare l’introduzione a gennaio 2016, così da evitare costi aggiuntivi per le prenotazioni già effettuate: “L’amministrazione su questo punto ha risposto che se la tassa di soggiorno dovesse entrare in vigore a giugno le prenotazioni fatte precedentemente, se dimostrate, verrebbero escluse dal pagamento”.
Dall’opposizione non arriva un rifiuto: il consigliere Pd Federico Scaramucci, presente in commissione, ritiene opportuno ci sia un confronto con tutti gli operatori del settore per valutare il progetto: “Albergatori, associazioni, Confesercenti, Confcommercio; dovrebbero essere invitati tutti in Commissione”. “Come PD prendiamo atto che il sindaco Gambini e l’amministrazione, prima critici, hanno cambiato idea rispetto al passato, cambiamento positivo se le risorse serviranno a interventi strutturali di arredo e turismo della città”.
L’effetto è quello di alzare la spesa (per notte e per persona) del soggiorno dei turisti con possibili ricadute proprio sugli arrivi. Una tassa della cui esazione sono però responsabili i gestori delle attività di ricezione: “Il fatto che la tassa di soggiorno sia introdotta in altre città non vuol dire che bisogna farlo anche qui – lamenta il gestore dell’albergo Italia – il turismo a Urbino fatica, se non fosse per l’università che muove tutto non ci sarebbe tanto lavoro”. Anche dalla reception del Piero della Francesca l’iniziativa non trova molto favore: “Abbiamo riaperto da poco – afferma l’albergatore – da dicembre a marzo abbiamo chiuso perché la situazione è morta. Se si introduce la tassa non verrà più nessuno, già adesso molti turisti preferiscono dormire in riviera e raggiungere Urbino da lì”. Della stessa opinione il gestore dell’Hotel Raffaello:”In un posto in cui 4 alberghi restano chiusi durante la stagione invernale, l’introduzione della tassa aggrava la situazione. Nello stesso tempo, però, se i fondi raccolti venissero vincolati solo al rilancio turistico e non a coprire i buchi di bilancio, potrebbe essere positivo”.