URBINO – Faccia a faccia con il sindaco di Urbino. Maurizio Gambini, ospite alla sede dell’Ifg, è stato protagonista dell’intervista collettiva condotta dai giornalisti de il Ducato. Trasporti pubblici, infrastrutture, rischio idrogeologico, unioni civili e cultura sono stati i temi più importanti trattati nel corso del colloquio. Gambini ha risposto a tutte le domande, esprimendo i suoi punti di vista sulla vita della città e sui problemi ancora da risolvere.
Come abbiamo scritto su Il Ducato, il parcheggio di Santa Lucia non sta dando i risultati sperati. Cosa potrebbe succedere se Urbino Servizi non dovesse riuscire a pagare le rate dei due mutui che ha acceso?
“Sui debiti aperti dal Comune attraverso la Urbino Servizi per il parcheggio di Santa Lucia sono fiducioso. Vedo lontana la possibilità di un’insolvenza della società. Ci sono margini di miglioramento. Il debito trentennale prevede un ammortamento di 60 anni che inizierà nel 2017. Per quella data, che coincide con la conclusione del periodo di ‘rodaggio’ della struttura, Urbino Servizi sarà in grado di far fronte ai pagamenti delle rate del mutuo. Qualora le entrate della società non dovessero essere sufficienti ne risponderà l’amministrazione stessa, che avrà il compito di coprire la parte mancante attingendo al bilancio comunale. Per ora abbiamo intrapreso una serie di iniziative per contenere i costi dell’azienda e fare cassa: abbiamo eliminato la figura del dirigente che ci costava 125mila euro e trasferito gli uffici in una sede comunale, tagliandone altri 25mila. Un parcheggio serviva, anche se si potevano fare scelte meno onerose. Al Comune la Urbino Servizi costa molto più dei 300mila euro riportati negli articoli sulla stampa. Ogni anno i trasferimenti alla società dal bilancio comunale ammontano a 650mila euro: di questi 290 provengono dalla farmacia che ora gestisce la Urbino Servizi, mentre i restanti 360 sono quelli diretti che il Comune versa come indennizzo”.
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Avete deciso se vendere il rudere ex Megas o se sfruttarlo? In che modo? Ci sono già delle cifre da inserire nel bilancio di previsione?
“Stiamo ancora valutando se fare una gara pubblica per la cessione dell’immobile a una società privata o se fare l’investimento come amministrazione. Vendere ci permetterebbe una liquidità immediata ma dovremmo rinunciare all’immobile; fare l’investimento significa avere una sede in cui riunire tutti gli uffici: da Marche Multiservizi a MegasNet, all’ufficio tecnico comunale. È un valore importante. Tutta l’area va ristrutturata per fare un punto unico di servizi per i cittadini. Anche l’Agenzia delle entrate avrebbe una nuova sede, essendo stata sfrattata dall’attuale. Abbiamo avuto approcci con società di finanziamento per i beni pubblici che ci hanno concesso costi bassi, un tasso dell’1,5%, quindi riteniamo opportuno per la città l’investimento diretto. L’edificio è un tutt’uno con il magazzino comunale adiacente, inagibile dal nevone del 2012. Una volta ristrutturati e ricostruiti gli immobili, Marche Multiservizi prenderà in affitto circa 600 mq dei locali con un canone annuo di 140mila euro, per un minimo di 12 anni. Si parla di un investimento da 3 milioni di euro. Con questa operazione risparmieremmo 350mila euro di affitti, evitando così anche ai cittadini il problema di spostarsi in diverse zone della città per recarsi nei vari uffici. Inoltre MegasNet tornerà a Urbino, nella sede che era stata costruita appositamente per la società al momento della fusione con Aspes (ndr MegasNet si è impegnata a ricomprare un terzo dell’edificio ristrutturato per un milione e mezzo di euro). Nel bilancio non ci sarà mai l’operazione perché non la realizzeremmo direttamente noi, ma una delle nostre società di servizi. Il bene va trasferito direttamente alla società, che sarà la società di servizi della città”.
Dopo l’approvazione dell’ordinanza anti-alcol il giovedì sera ci sono molti meno giovani in piazza. Nel suo programma elettorale faceva riferimento a luoghi di aggregazione alternativi. Considerato che nel frattempo continuano le feste degli studenti al Tridente, dove non sono garantiti gli standard di sicurezza, a che punto siamo con l’apertura di questi spazi?
“Non è il sindaco che deve fare proposte, ma gli studenti attraverso i loro organi di rappresentanza: soltanto a quel punto verranno prese in considerazione al consiglio comunale. Stiamo vagliando l’ipotesi di creare una tensostruttura semi-permanente in piazza Mercatale, che funzionerà in diversi periodi dell’anno”.
Nel suo programma faceva riferimento a collegamenti diretti con gli aeroporti vicini (Ancona, Rimini, Bologna). Come vi state muovendo? Per quanto riguarda i collegamenti interni della città invece, sappiamo che molti studenti si lamentano della scarsa presenza di corse. C’è modo di collaborare con la società che si occupa dei trasporti pubblici per migliorare il servizio?
Con il ripristino della ferrovia Urbino potrebbe essere molto meno isolata e avrebbe la possibilità di collegarsi con le città raggiunte dall’alta velocità come Roma. Non solo: dopo la chiusura della ferrovia abbiamo perso migliaia di abitanti. Lo spopolamento di Urbino è da ricercare anche in questa mancanza. Proprio il 10 febbraio la Regione deciderà se approvare il ripristino della ferrovia Fano-Urbino. Per quanto riguarda i collegamenti diretti da Urbino agli aeroporti più vicini, tra cui Ancona e Rimini, la riduzione dei voli in queste due città non sta aiutando l’organizzazione del progetto. L’aeroporto di Bologna è quello che tra le tre città inserite nel programma funziona meglio, ma mancano le coincidenze con il treno che parte da Pesaro (raggiungibile da Urbino con un autobus). Lo stato nelle infrastrutture è assente. Tanti servizi vanno comunque garantiti anche se non danno un ritorno economico”.
Distribuzione Adsl. A Montesoffio continua a mancare la linea anche a causa del mancato accordo tra la curia e l’azienda EsaWay. Quale mediazione sta portando avanti il Comune? Ci sono margini per risolvere la questione?
Il problema non riguarda solo Montesoffio: ci sono anche altre zone della città non servite. A questo proposito arriveranno entro quest’anno 10 milioni di euro dalla Regione per coprire tutto il territorio marchigiano. Di questo caso specifico ci stiamo occupando proprio in questi giorni e abbiamo individuato un altro sito per installare il ripetitore. Speriamo che questo faccia ragionare la curia per venire incontro alla ditta.
Ci sono state molte polemiche sull’apertura del registro per le unioni civili a Roma e Milano. Anche un sindaco di Verona, Flavio Tosi, si è dichiarato favorevole. Lei cosa ne pensa? Crede che sia possibile fare altrettanto a Urbino?
“Sono favorevole all’istituzione del registro per le unioni civili, ma sarà compito dell’assessore ai servizi sociali Lucia Ciampi a occuparsi degli sviluppi della vicenda”.
Nel suo programma ha inserito l’allargamento del Comune per avere più peso a livello regionale. Oltre alla fusione tra polizia di Urbino e quella locale della comunità Montana “Alto e Medio Metauro”, state considerando anche altre attività?
“L’unione della polizia locale rientra all’interno di un progetto più ampio che vede i piccoli Comuni della zona seguire una linea comune in settori come il turismo, i servizi legali e l’urbanistica. Coordinando l’Unione dei Comuni (Borgo Pace, Mercatello sul Metauro, Sant’Angelo in Vado, Peglio, Urbania e Fermignano ndr) potremo valorizzare il nostro territorio e crearci opportunità di crescita e sviluppo. Sarà importante, soprattutto per Urbino che è il comune più grande, avere in sede decisionale un diritto di voto che rispecchi in proporzione il numero di abitanti”.
Urbino ha perso l’occasione di diventare Capitale europea della cultura 2019. A suo avviso, quali sono stati i problemi nella proposta culturale della città?
“Sono sempre stato molto critico verso l’idea presentata dall’architetto Ceccarelli, su cui si fondava la campagna per Urbino capitale europea della cultura. Il suo progetto sembrava far leva quasi esclusivamente sul patrimonio artistico e sul patrocinio dell’Unesco, senza andare a cogliere e a valorizzare le peculiarità di un territorio nel quale anche l’agricoltura fa parte della nostra cultura. Non c’è da vergognarsene. È da lì che veniamo e da lì saremmo dovuti ripartire. Inoltre la situazione dei trasporti nel Montefeltro è stata indicata espressamente come una delle cause per cui la candidatura non è andata in porto. Si pensi al fatto che non disponiamo più di una ferrovia, come è possibile ipotizzare di ospitare un evento così importante senza dei collegamenti adeguati? Anche Massimo Cacciari, in visita a Urbino, ammirando i torricini di Palazzo Ducale non ha potuto fare a meno di dire: “Siete tanto belli, ma qui non arriva nessuno”.