URBINO - Maurizio Gambini non ci sta e respinge le accuse mosse al Comune e alla Provincia per i danni causati dall’alluvione di venerdì 6 febbraio, quando i Vigili del fuoco sono intervenuti per salvare due famiglie bloccate dall’esondazione del fiume Foglia. Il sindaco di Urbino, durante l’incontro con la redazione del Ducato, ha chiarito la sua posizione sugli avvenimenti di Miniera, la località più colpita dal maltempo.
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“La responsabilità per quello che è successo è del Consorzio di bonifica delle Marche che gestisce la diga di Mercatale a Sassocorvaro. D’inverno il bacino serve da polmone per evitare situazioni come quella di venerdì, d’estate ha il compito di irrigare i campi. Non è possibile che la sera alle 20 sia pieno fino all’orlo quando sono previste giornate di pioggia. Nessun’altra zona del territorio – prosegue Gambini – ha avuto problemi simili.”
Il sindaco però non si ferma qui e accusa anche lo Stato per quanto successo a Miniera: “Ho chiesto al presidente di convocare un consiglio provinciale straordinario per le 12 di mercoledì prossimo, al quale voglio fare due proposte. In primo luogo, promuovere una delibera per fare causa allo Stato per danno erariale. Il governo non può tagliare dieci milioni di euro che servirebbero per tenere puliti i canali di drenaggio del fiume o per rafforzarne gli argini perché la spesa che poi è costretto a sostenere per i danni subiti alla fine è molto più alta. Non si possono pagare 500 dipendenti della Provincia e non avere dieci lire per fare un intervento necessario”.
“La seconda – continua il sindaco – punterà a realizzare un miglior sistema di comunicazione tra i tre enti predisposti al controllo della zona (Regione, Provincia e Consorzio, ndr). Non è possibile che debba ricevere una chiamata di un dirigente della Provincia per sapere che hanno aperto la diga. Se lo avessimo saputo prima avremmo chiuso le strade per evitare pericoli”.
Un discorso, quello sulla mancanza di comunicazione, che ha colpito anche le forze dell’ordine, secondo il sindaco: “I dipendenti del Comune sono andati sul luogo dell’esondazione e non c’era nessuno a controllare il traffico. Sono dovuto andare dal dirigente della polizia provinciale che mi ha detto di non sapere nulla dell’allagamento”.