URBINO – Vittorio Sgarbi, assessore alla cultura e alla rivoluzione di Urbino, approva la tassa di soggiorno per i turisti: “Io l’ho votata, cercando anche di aumentarla. Non deve essere vista come una rapina, ma come una necessità”.
L’obolo per Sgarbi è giustificato per realtà come Urbino, in quanto deve servire a garantirne la bellezza e la pulizia del luogo in situazioni in cui emergenze di bilancio non consentano di agire diversamente. La tassa, secondo l’assessore, il pagamento di un servizio per il mantenimento del decoro urbano e la manutenzione delle attrazioni turistiche. Per questo “pagare una stanza due euro in più non è un peso per i turisti” .
Sgarbi pensa anche ad una formula alternativa, citando il caso di Cefalù da lui proposto: “C’è un museo che ospita un’opera di Antonello: il biglietto costa cinque euro, é visitato da 20mila persone l’anno a fronte delle 600mila che dormono in quella città. Invece di far pagare una tassa di soggiorno si faccia pagare un euro in più la camera d’albergo, con incluso l’accesso gratuito al museo”. Una modalità che consente all’amministrazione “di incrementare così di molto le sue entrate e l’euro in più non diventa una tassa, ma è anzi un vantaggio per il turista”. E poi conclude col suo tipico modo di chiarire il suo pensiero: “Se poi il visitatore non ne vuole usufruire, peggio per lui: è un coglione”.
Ad urbino la tassa di soggiorno dovrebbe essere introdotta a partire da giugno prossimo. Il provvedimento si rende necessario per fare fronte ai problemi di bilancio della pubblica amministrazione.
Anche se non è ancora stato deciso l’importo della tassa, si parla di una cifra che si aggira tra 1,5 e 2,5 euro a notte. Confturismo, ovviamente non contenta della nuova misura, ha proposto di diversificare: 2 euro per gli hotel quattro stelle e 1,5 per quelli di categoria inferiore.