URBINO – Ezra Pound torna a Urbino dopo 53 anni, ma stavolta l’accoglienza è tutt’altro che felice. La scelta di dedicare al poeta americano il primo appuntamento della Casa della poesia (e di invitare in città la figlia Mary de Rachewiltz) divide alcuni esponenti del Pd urbinate e gli intellettuali della Carlo Bo. “Una scelta fuori luogo per le sue idee vicine al fascismo, in netto contrasto con lo spirito della Resistenza urbinate” secondo Maria Clara Muci, consigliere comunale Pd. Per Ermanno Torrico, docente della Carlo Bo e membro dell’Istituto per la Storia del Movimento di Liberazione ‘E.Cappellini’, si tratterebbe di “una provocazione a ridosso del 25 aprile di cui cade il 70° anniversario”. “La sua grandezza non è in discussione” – sostiene invece il poeta Umberto Piersanti – “se dovessimo giudicare solo in base alle convinzioni politiche, dovremmo usare lo stesso metro anche per Pablo Neruda e Heidegger”. Secondo Salvatore Ritrovato, docente di Letteratura italiana dell’Ateneo urbinale, si tratta di “una grande occasione per la città, per comprenderne i pregi e i limiti”.
Il Ducato ha sentito alcuni intellettuali della città ducale e il parere è unanime: tutti difendono la grandezza della sua poesia, mantenendo ben separato il giudizio politico.
Si tratta di Umberto Piersanti, poeta ed ex docente di Sociologia della Letteratura ad Urbino, Gualtiero De Santi, scrittore ed ex professore di Letterature Comparate e Salvatore Ritrovato, docente di letteratura italiana moderna e contemporanea alla facoltà di lettere e filosofia dell’Università di Urbino.
Poeta illustre. “Ezra Pound è un grandissimo poeta – dice Piersanti – iniziare con una mostra in suo onore va benissimo, non ci trovo niente di strano. Se anche i curatori avessero inaugurato la mostra con Pasolini o con Neruda le cose non sarebbero cambiate. Il fatto che abbia fatto delle scelte politiche a dir poco infelici (ha parlato alla radio di Salò, ha spesso parlato degli ebrei come artefici dell’usura, il male peggiore della società) non c’entra niente con la grandezza del poeta”.
Il ritorno di Pound. Anche De Santi e Ritrovato pongono l’accento sulla grandezza del poeta: “Io non trovo molto decoroso e civile per una città come Urbino che si facciano storie su di lui” – dice De Santi – “Ezra Pound non è casa Pound, è un’altra cosa. Tra l’altro vorrei ricordare che Pound, insieme alla figlia, sono già stati a Urbino dato che il professor Alfredo Rizzardi, allora ordinario di Lingua e letteratura inglese, aveva tradotto i Pisan Cantos (Canti Pisani). Vennero a Urbino, ci fu una conferenza, andarono a Palazzo Ducale sotto l’invito dello stesso Carlo Bo. Allora, che c’era un’amministrazione social-comunista e c’era molta militanza politica, non ci fu alcuna opposizione”.
Nessuna provocazione. Ritrovato spiega così la scelta dell’amministrazione: “Scegliere Pound non è una provocazione, non si offende la memoria partigiana di Urbino. Qui si parla del Pound poeta; ovviamente si dirà anche che questo grande artista ha fatto una scelta politica sbagliata. Per me, invece, è una grande occasione che una città bella come Urbino, con una gloriosa memoria resistenziale, possa ospitarlo e capirne insieme ai limiti anche i pregi”.
Polemica sterile. Nessuno sembra condividere la polemica del consigliere Muci, dal quale prendono le distanze: “Non condivido una sola parola di questo ragionamento” ribadisce Piersanti, “sono parole di una persona che non ha capito che arte e poesia hanno degli spazi di assoluta autonomia”. Una tesi abbracciata anche da De Santi: “Si apre la Casa della poesia. Viene la figlia, Mary de Rachewiltz, che non è propriamente una persona con idee di destra e non vuole che il nome del padre sia associato alle violenze di Casa Pound (che ha anche denunciato per appropriazione indebita). Una signora straordinaria, civile e non trovo decoroso che si possano avere atteggiamenti e posizioni così polemiche”.
Pound no, D’annunzio e Neruda sì? E’ giusto, dunque, condannare un artista, uno scrittore per le sue idee politiche? “Bisogna imparare una volta per tutte che anche D’Annunzio è stato negativo per aver condotto, ad esempio, la marcia su Fiume – dice Piersanti – ma questo non toglie che sia un grande poeta. La sua grandezza non è in discussione”. Poi il riferimento a Neruda: “Quanti sanno che aveva scritto un’ode a Stalin? I grandi poeti non sempre sono i più intelligenti dal punto di vista politico. Se mi si chiedesse cosa penso del pensiero culturale e ideologico di Pound gli direi che è una cosa folle, ma è tutta un’altra storia. Seguendo questo ragionamento allora non dovremmo fare un convegno su Heidegger per le sue idee filo-naziste”.
Sinistra per Urbino. Sul dibattito è intervenuta anche “Sinistra per Urbino” che, in un comunicato stampa, ha difeso la presenza della signora Mary de Rachewiltz in città, che rappresenta un momento di approfondimento e di dibattito culturale sull’opera di suo padre. Nel comunicato si legge: “Chi in nome di un’ideologia opposta afferma che ‘un’amministrazione antifascista non avrebbe mai portato le opere di Ezra Pound a Urbino’, non si rende conto che sta legittimando e riproducendo i medesimi mortificanti parametri, verso l’arte e la cultura, adottati da Casapound“.
I veri problemi. Per De Santi, già candidato sindaco alle scorse elezioni comunali nella lista “Sinistra per Urbino”, i veri problemi sono altri: “Bisognerebbe far sviluppare una linea culturale diciamo di sinistra, sono troppe le banalità messe in vetrina. La linea sviluppata dai curatori non ha nulla a che vedere con l’idea anche blanda di sinistra”.