URBINO – La volontà c’è, manca ancora una data precisa, ma entro fine aprile, primi giorni di maggio al massimo dovrebbe tenersi il tavolo di confronto tra studenti, Comune, Ersu e Università per discutere sulle politiche relative alla vita studentesca, a partire dall’ordinanza anti alcol. In ballo ci sono, però, anche questioni legate agli spazi di aggregazione, alle feste abusive e agli alloggi, per fare qualche esempio. “C’è l’intenzione da parte di tutti di confrontarsi su questi temi”, assicurano dagli uffici del sindaco di Urbino Maurizio Gambini riguardo all’incontro fissato per lo scorso 27 gennaio, ma sempre rinviato a causa di impegni dei componenti.
“Il tavolo era stato richiesto e accettato dal sindaco ben sei mesi fa, nella seduta del Consiglio comunale del 28 novembre 2014″, afferma Angelantonio Duraccio, presidente del Consiglio degli studenti che ha sollevato la questione della mancata convocazione. “Non solo è stato formalmente costituito dopo l’entrata in vigore dell’ordinanza anti alcol, rendendo vana la nostra richiesta di dialogo sul tema – aggiunge Duraccio – ma finora non è stato mai convocato”.
“Purtroppo è difficile mettere d’accordo tutti – replica l’assessore ai Servizi sociali e istruzione Lucia Ciampi – La data del tavolo era stata fissata, avevo sollecitato affinché ci incontrassimo anche prima di Pasqua, ma ogni volta il rettore o il sindaco o il presidente dell’Ersu non erano disponibili. Riconosco che c’è un ritardo, fosse stato per me avrei già fatto tutto”.
L’assessore ha poi spiegato cosa si attende dal confronto: “L’incontro è fondamentale e necessario. Bisogna concentrarsi su temi legati agli spazi aggregativi per gli studenti, come abbiamo fatto per carnevale con la concessione del palazzetto dello sport, al miglioramento dei trasporti, alla sicurezza e al decoro delle case che vengono affittate, fino all’aiuto concreto, anche in termini economici, che l’amministrazione può offrire all’Università”.
Battuta finale, poi, sulla tanto contestata ordinanza anti alcol: “Ridurre una discussione del genere all’ordinanza sarebbe inutile e limitativo, i problemi veri da risolvere sono altri. L’ordinanza – conclude Ciampi – non penalizza gli studenti, anzi è un vantaggio. Finché non cambiano le abitudini di tutte le persone che frequentano la città la sera, che non sono solo studenti, è necessario mantenerla in vigore”.