PERUGIA – Mentre gli altri volontari si danno appuntamento per cena con gli ‘avversari’ delle altre scuole di giornalismo d’Italia, noi dell’ufficio stampa siamo nella sala Wifi dell’Ostello della Gioventù a raccontare la nostra interminabile giornata. Oppure, mentre, gli altri volontari si alzano presto, noi del press office ci svegliamo con calma e, dopo un’abbondante colazione al Caffé Roma, ci dirigiamo al nostro campo base: l’Hotel Brufani.
Siamo in tutto 39: 31 italiani e 8 stranieri. Ad affidarci gli eventi da seguire ogni giorno è Federica Cesarini, responsabile dal 2010 dell’ufficio stampa del Festival internazionale del giornalismo di Perugia. Il nostro compito è quello di scrivere i comunicati e mandarli via mail a Federica, sarà lei, poi a diffonderli alla stampa nazionale e internazionale. Daniela è la più estroversa tra noi due, ha fatto amicizia con tutto il gruppo di lavoro (e non solo).
Dopo il consueto cappuccino e cornetto, in tarda mattinata, le nostre strade si dividono. É giovedì e oggi la giornata è impegnativa: due conferenze a testa negli stessi orari, ma in luoghi diversi. A mezzogiorno si fa sul serio: la prima conferenza da seguire è “Il cellulare come una redazione. Le tendenze dei contenuti mobile-first”, un incontro in inglese con il consulente multimediale Robb Montgomery che mostra l’evoluzione del giornalismo ‘dinamico’ con l’uso di uno smartphone e di una connessione wifi. Allo stesso orario un panel da seguire, un dibattito a più voci, al Teatro della Sapienza. L’appuntamento è con “1992: l’Italia di Tangentopoli“, ricco di ospiti: Goffredo Buccini de Il Corriere della Sera, Alessandro Fabbri, il creatore dell’omonima serie tv in onda su Sky, Bruno Manfellotto e Liana Milella cronista de La Repubblica. Moderatrice dell’incontro è Maria Latella di SkyTg24.
Il 1992 al Festival di Perugia: tra critiche e nostalgia http://t.co/D1CZAmD8hi via @SkyTg24 #ijf15
— Roberto Tallei (@RobTallei) 16 Aprile 2015
Nel frattempo il cellulare non smette un attimo di squillare: tantissimi messaggi Whatsapp del gruppo PressOffice dove i nostri colleghi si organizzano per pranzare, partecipare agli eventi o semplicemente fare un giro in piazza. Per non parlare dei tweet inviati con l’hashtag ufficiale del festival #ijf15. Inutile dire che la batteria è perennemente scarica.
Cariche di borse e pc, lasciamo le sale degli incontri per ritornare al Brufani, sotto un sole cocente che regala a Perugia un assaggio di estate. E’ l’ora del pranzo, sono le 13 e all’infopoint del press office la busta arancione del nostro ‘pranzo al sacco’ ci aspetta. Il menu del giorno è: panino prosciutto crudo e formaggio, trancio di pizza margherita, un’arancia e una bottiglietta d’acqua. E per dolce. una bella ‘scorta’ quotidiana di kit-kat. Non si può ricominciare senza caffé, per questo andiamo verso la sala stampa del Festival dove ci aspetta l’amata macchina Nespresso.
Noi volontarie del press office ci separiamo ancora una volta: una va a seguire “Come fare buon giornalismo sullo sviluppo e sulla cooperazione internazionale” al Centro Servizi G. Alessi e l’altra prende posto nella Sala del Dottorato. Tema di questo ultimo incontro, intitolato Ebola: oltre la notizia, è il rapporto tra i media e il panico da contagio. il convegno è in inglese e le cuffie sono rotte, ma il buon umore non ci abbandona mai. A intervenire sono: Lawal Bakare, co-fondatore e CEO Ebola Alert, Sarah Boseley, giornalista The Guardian, Charlie Cooper, cronista per The Independent, Lou Del Bello di SciDev.Net, Geraldine O’Hara di Medici Senza Frontiere e Kate Thomas di Ebola Deeply. Conferenze terminate, ultima corsa verso il Brufani per scrivere i comunicati, anche se la connessione wifi è intasata da decine di giornalisti che affollano la sala stampa.
Perugia, 600 speaker: lunga vita al giornalismo #Ijf15 http://t.co/YLgeANy5RK via @repubblicait
— Giuseppe Smorto (@giusmo1) 14 Aprile 2015
Il nostro lavoro da volontarie del press office per oggi è finito, ma non quello di croniste per il Ducato. Alla Scuola di giornalismo di Urbino non si finisce mai di scrivere. Da più di mezz’ora sono passate le nove, gli stomaci brontolano e la fame comincia a farsi sentire. Nella sala comune dell’ostello ci siamo solo noi, concentrate nel raccontare la nostra giornata.
Fra qualche ora sarà trascorsa anche la seconda giornata. Ad aspettarci saranno i nostri letti a castello e le altre due ragazze che dormono insieme a noi: Francesca, fotografa autodidatta e Alessandra, una delle responsabili del web magazine.
A domani, solito posto, ma non solita ora. La sveglia suonerà prima: Matt Cooke ci aspetta!