Mondobici riapre dopo la spaccata: “Cinque furti in due anni, ma non ci arrendiamo”

Il negozio Mondobici il nove dicembre 2015. All'indomani del quinto furto in due anni

URBINO – La vetrina è tornata al suo posto. Le biciclette, o almeno quelle non rubate, pure. Il Mondobici di Fermignano, dopo il furto subito nella notte tra lunedì e martedì, ha voltato pagina.

Non è da tutti subire cinque furti in due anni e avere la forza di tirarsi nuovamente su le maniche. È stata questa invece la reazione delle due titolari del negozio specializzato in biciclette, Lucia Peruzzini e Tiziana Amatori, supportate dalle rispettive famiglie. Già martedì erano tornate all’interno della struttura armate di scopa e tanta buona volontà. Oggi, dopo aver presentato la denuncia ai Carabinieri, il negozio di via Metaurense (la provinciale che crea la circonvallazione di Fermignano) ha riaperto i battenti e ha anche ricevuto la visita dei clienti più affezionati.

“Dovevamo essere aperti per tutta la giornata di martedì – racconta Lucia, una delle titolari – ma il furto non lo ha permesso. Quando abbiamo visto la vetrata sfondata abbiamo pensato, per riuscire a risistemare tutto in tempi rapidi, di chiamare delle ditte nostre ‘amiche’ perché era festa e nessuno era aperto. Anche perché sabato abbiamo organizzato una prova di biciclette Canyon per cui abbiamo già una trentina di adesioni”.

I ladri  hanno atteso le 4.11 di martedì per mettere a segno il colpo. Sono letteralmente entrati dentro il negozio con una Suzuki, rubata lo scorso 5 dicembre a Fabriano. Prima hanno disattivato tutte le telecamere che erano all’esterno della struttura. Hanno posizionato il furgone, rubato poche ore prima alla Moretti Ugo (ditta di Fermignano specializzata in noleggio di macchinari per le aziende), di fronte al negozio. Poi in retromarcia con l’auto hanno sfondato la vetrata. In poco meno di quattro minuti la razzia era compiuta: otto biciclette, tra cui due elettriche, sono state caricate nel furgone che poi è partito in tutta fretta.

“Appena scattato l’allarme – racconta Michele Torelli, marito di una delle titolari – ho preso le chiavi dell’auto e mi sono precipitato in negozio. I ladri però non c’erano più. Sono andati a colpo sicuro: la bici da 700 euro non l’hanno nemmeno toccata, hanno preferito quella di fianco che costava molto di più”. E oltre al danno materiale per i titolari poteva scattare anche la classica beffa: “Il premio dell’assicurazione scade il prossimo giugno – continua Torelli – poi vedremo. È come per le macchine: se si fanno troppi incidenti il costo della polizza si alza e vengono richiesti sistemi d’allarme più efficienti. Ora siamo considerati un negozio a rischio. Se il costo dell’assicurazione dovesse essere troppo elevato, per assurdo sarebbe più conveniente assumere una persona che vigili per tutta la notte”.

Visti i danni consistenti, martedì rattoppati in via preventiva con del compensato, i famigliari dei titolari hanno deciso di “dormire” dentro il negozio. “Martedì siamo rimasti svegli tutta la notte – spiega Maria, madre di una delle titolari – abbiamo giocato a carte e preso caffè. Io, mio marito e i genitori di Tiziana, siamo rimasti dentro il negozio sulle sedie, non dovevamo dormire, ma martedì notte non è successo niente: abbiamo ricevuto solo la visita del metronotte”.

Non è la prima volta che il negozio, aperto da 25 anni, è costretto ad aggiungere alla normale vigilanza notturna una persona fissa sul posto: “Lo scorso anno abbiamo assunto un ragazzo che era disoccupato – ricorda ancora Michele – per rimanere la notte a sorveglianza del negozio. Siamo andati avanti così per 30 giorni”.

Il negozio specializzato in due anni ha infatti ricevuto per cinque volte la visita dei ladri. Tutto è iniziato nel 2013 quando i banditi riuscirono a trafugare oltre 40mila euro in biciclette. Nel 2014 doppia visita: una a giungo e una a luglio. Quest’anno siamo alla seconda visita. La prima era avvenuta ad agosto ma in quel caso la sorveglianza notturna aveva messo in fuga i malviventi.