di Enrico Forzinetti
URBINO – Si terrà mercoledì 16 marzo l’autopsia sul corpo di Gianfranco Astolfi, l’uomo di 56 anni di Montefelcino ritrovato morto ieri in zona Trasanni. Secondo le prime rilevazioni fatte dalla Polizia non ci sono segni di violenza sul cadavere che facciano pensare a un omicidio. Anche la pista della rapina sembra essere esclusa: Astolfi aveva addosso il portafoglio con 110 euro all’interno e il suo cellulare spento. Chi ha visto il corpo riporta che non c’erano lividi, escoriazioni o botte che possano ricondurre a una caduta. L’ipotesi più accreditata rimane quella del malore.
Il corpo dell’uomo è stato ritrovato lunedì, intorno alle 18, prono all’estremità del torrente Apsa, dove l’acqua è alta circa 20 centimetri. Sotto un ponte, a circa quattro metri dal livello stradale. Sul cadavere erano visibili soltanto alcune escoriazioni sugli zigomi, causate dallo sfregamento del volto sulla ghiaia del letto del torrente.
Astolfi, impiegato in un bar a Petriano, ha chiamato la compagna tra 22,30 e le 23 di domenica sera per comunicarle il suo ritorno a casa. L’uomo si è però fermato con amici al 21 Games bar di Trasanni e i testimoni sostengono che abbia bevuto uno o al massimo due bicchieri di vino. Intorno alle 00,30 è andato via dal bar e da quel momento nessuno ne ha avuto più notizia fino al suo ritrovamento. Nella giornata di lunedì la compagna ha provato più volte a chiamarlo e poi ha allertato la polizia verso le 16. A trovare il corpo è stato il figlio, già a conoscenza della scomparsa del padre, che ha intravisto l’Ape del genitore vicino al bar di Trasanni, dove Astolfi è stato visto l’ultima volta nella notte tra domenica 13 e lunedì 14 marzo.