URBINO – Non tutti gli studenti dell’ateneo urbinate stanno festeggiando per il posticipo degli esami causa neve: sono tanti a lamentarsi perché dovranno sostenere gli esami con almeno una settimana di ritardo, anche se date le condizioni della viabilità è difficile immaginare una decisione diversa da parte dell’Ateneo.
Molti docenti non hanno potuto raggiungere l’università, mentre gli altri, almeno quelli che ieri erano in sede, hanno continuato a svolgere gli esami.
“Ovviamente sono contenta di avere più tempo per studiare – ci dice Cecilia, studentessa di lettere – ma con l’esame rinviato alla settimana prossima mi troverò con poco tempo per preparare il secondo esame che avevo questa sessione”. Il problema è che i due appelli previsti per la sessione invernale saranno, con il posticipo del primo di almeno una settimana, a distanza troppo ravvicinata e questo ostacola l’organizzazione dello studio.
Molti dipartimenti hanno comunque già provveduto a comunicare le nuove date degli appelli, e altri stanno completando l’aggiornamento dei calendari.
“Io avevo comprato il biglietto del treno per tornare a casa martedì prossimo, ora scopro che hanno messo l’esame proprio quel giorno e non so come farò a prendere il treno” lamenta Maria Rosaria, di lettere moderne.
In mattinata, alla notizia dei rinvii, Gianni, di studi umanistici, si sfogava: “Io ho cinque esami da dare e mi troverò ad affrontarli tutti nel giro di una settimana, senza contare che non so ancora quando verranno recuperati alcuni appelli”.
Sulla pagina Facebook dell’Università di Urbino non mancavano le critiche al modo in cui l’Università sta gestendo la situazione, soprattutto per il fatto che la sospensione dell’attività didattica viene comunicata giorno per giorno. “L’utilità di fare così è un mistero – scrive Francesca – è un periodo critico per gli studenti e ci sono molti fuori sede, tanto vale stare tutti più tranquilli e riaprire lunedì”. E molti sono d’accordo con Francesca.
Una situazione che ostacola soprattutto i pendolari, costretti a organizzarsi all’ultimo momento. “Hanno cancellato esami senza specificare una data di recupero (che è stata comunicata nel pomeriggio, ndr) l’unica soluzione è sfruttare il secondo appello, previsto per fine mese, ma così mi troverò a dare quattro esami in due giorni, è una mazzata”.
Lorenzo dice: “Abito a Mazzaferro, per venire all’università ho dovuto fare un tratto di strada a piedi perché gli autobus non circolano a causa della neve, le strade sono quasi impraticabili”.
Un’altra categoria di studenti in difficoltà in questa situazione sono i laureandi: molti di loro devono sostenere ancora gli ultimi esami e dovranno consegnare la tesi entro il 27, se non verrà prorogata la scadenza temono di trovarsi alle strette col completamento dell’elaborato finale.
Gli studenti non sono gli unici arrabbiati per la chiusura dell’ateneo: il barista di un piccolo locale vicino alla facoltà di filosofia, preoccupato per il calo di clientela, denuncia “è eccessivo chiudere tutto, questa non è una nevicata eccezionale”.
Ad essere deserte, insolitamente, anche le aule studio: “Di solito in questo periodo si fatica a trovare un tavolo libero, perché siamo tutti sotto esame e le sale studio sono prese d’assalto – dice Eleonora, studentessa di lettere –ma gli appelli sono saltati, quindi non c’è quasi nessuno a studiare”.