Urbino, arte contemporanea a Palazzo Ducale. Apre “Spazio K” per giovani emergenti

Di SIMON PIETRO TURA

URBINO – Palazzo Ducale si apre anche alle opere di arte contemporanea: d’ora in avanti la grande cucina dei sotterranei del Palazzo diventerà spazio dedicato ai giovani artisti emergenti. Il primo ciclo di mostre, che ha come tema centrale il viaggio, è intitolata “la conquista dello spazio” e vedrà protagonisti sei giovani artisti marchigiani le cui opere si alterneranno negli spazi espositivi fino al 6 Gennaio 2018. “Il titolo-ha dichiarato il curatore della mostra Riccardo Bandini– vuole essere un incoraggiamento ai giovani che devono conquistarsi il loro posto all’interno del mondo dell’arte”. Ogni anno verrà scelto un tema e un curatore che a sua volta sceglierà 6 o 7 artisti che esporranno le proprie opere.

A fare gli onori di casa c’era il direttore della Galleria Nazionale delle Marche Peter Aufreiter che ha preso la parola per primo e si è detto “felice” che la gran parte dei presenti all’inaugurazione fossero giovani. “Quando ho iniziato a dirigere la Galleria, nel 2015, fare qualcosa per gli artisti emergenti era un mio obiettivo, finalmente avremo un’area permanente dedicata a loro”.

Per le prime sei settimane nelle cucine di Palazzo Ducale, rinominate “Spazio K”, saranno esposte le creazioni di Davide Mancini Zanchi.  L’artista urbinate si fa notare per l’utilizzo  le opere create con materiale semplice, come la plastica o dei tappetini da esterno che sicuramente sono di rottura rispetto all’arte ^classica^ che si trova nei piani superiori del Palazzo.

Mancini Zanchi ha scelto 4 opere, tutte esposte in un’unica sala: la banalità invisibile della vita quotidiana viene rappresentata attraverso il Dodecaedro (la “stella ducale”, forma tipica dei lampadari di Urbino), un solido di manici di scopa appesi al soffitto e  piegati a formare pentagoni e il Polittico degli zerbini, un’opera di 15 tappetini che imitano l’architettura sacra. Non poteva mancare un omaggio a Raffaello che l’artista compie nell’opera La smart di Elisabetta attraverso un animale: lo scorpione. Mancini Zanchi appoggia su una superficie pittorica azzurra che fluttua a bordo sala la riproduzione del monile che si trova sulla fronte di Elisabetta Gonzaga nell’opera del maestro urbinate del 1505. Il tema del viaggio si scorge più marcatamente nell’opera più appariscente tra le 4 presenti: una Yamaha TTR 600 elaborata con yuta e plastica combusta in omaggio ad Alberto Burri, artista umbro che spesso nelle sue opere utilizzava questo tipo di materiale.

Le mostre sono gratuite e seguiranno il seguente calendario:
dal 16 marzo al 28 aprile Davide Mancini Zanchi
dal 4 maggio al 18 giugno Alessandrini & Pignotti
dal 22 giugno al 6 agosto Davide Monaldi
dal 10 agosto al 24 settembre Marco Strappato
dal 28 settembre al 5 novembre Elena Mazzi
dal 9 novembre al 6 gennaio 2018 Paola Angelini.
Come testimonianza e documento degli eventi, alla fine del ciclo di sei mostre, sarà prodotto e presentato un catalogo finale che racchiuderà tutti i lavori svolti, la partecipazione degli artisti e le nuove relazioni del Palazzo Ducale.