Varotti (Confcommercio): “A Pesaro-Urbino turismo a -70% dopo il terremoto. Stato ci riconosca i danni indiretti”

di MATTEO DE RINALDIS

URBINO – “Ho girato mezza Europa e ovunque Urbino viene associata al terremoto. Devono riconoscerci i danni indiretti”. Amerigo Varotti, direttore della Confcommercio di Pesaro e Urbino, ha analizzato la questione del discusso decreto per i terremotati dello scorso febbraio: “È assurdo che la provincia di Pesaro e Urbino non sia inserita nel decreto per i danni indiretti del terremoto – ha dichiarato al Ducato dopo l’incontro di questa mattina presso la camera di commercio di Urbino – la senatrice Camilla Fabbri si è impegnata a presentare un emendamento nella “manovrina” che verrà votata nei prossimi giorni dal Parlamento per inserire la nostra provincia nel decreto. Se la manovra verrà invece discussa alla Camera, la proposta sarà avanzata dal deputato Marco Marchetti“. Dello stesso avviso è anche il sindaco di Urbino Maurizio Gambini. Nell’incontro con lo stesso direttore della Confcommercio, Gambini ha evidenziato i danni subiti dalla città: “Il Duomo è ancora chiuso, sia la scuola d’arte Bramante che il Legato Albani hanno avuto problemi. I danni ci sono stati ed è impensabile non essere inseriti nel decreto”.

I danni indiretti possono essere richiesti dalle imprese che hanno subito un sostanziale calo del fatturato in seguito al terremoto. Le perdite devono superare il 40% rispetto al fatturato medio dei tre anni precedenti. Numeri ampiamente superati dalle imprese della provincia che, in alcuni casi, toccano addirittura l’80%.

Se la città ducale non ha subito danni diretti dal terremoto – anche se il Duomo e la scuola d’arte Bramante sono stati chiusi dopo le scosse – i danni indiretti sono confermati dai numeri sul turismo dopo gli eventi sismici: “C’è stato un crollo del 70% di presenze. Il turismo scolastico è completamente sparito e la crisi ha colpito sia le imprese che i musei, come testimoniano le visite a Palazzo Ducale o al castello di Gradara. Nell’immaginario delle famiglie italiane, la nostra era una provincia terremotata. Per fare un esempio, nella feste delle candele di Candelara, un evento che porta migliaia di turisti, non abbiamo registrato un calo di visitatori ma la gente andava poi a dormire in Romagna. C’è stato un calo di presenza negli alberghi del 50%” ha continuato il direttore della Confcommercio provinciale.

Il decreto promosso dal governo stanzia 23 milioni per i danni indiretti del terremoto. Al momento, questa cifra dovrà essere suddivisa tra le imprese colpite della regione regione Umbria, della provincia di Rieti e delle Marche. Unica eccezione, la provincia di Pesaro-Urbino: “Attualmente la cifra prevista è poca cosa, ma riguarda solo il 2017: gli investimenti sono sempre pluriennali e il fatto di esserne fuori è un’assurdità. Non è una questione strettamente politica ma di buonsenso”.

Varotti ha attaccato i politici regionali e in particolare il sindaco di Pesaro Matteo Ricci: “Invece di parlare di quanto Pesaro sia migliorata e sia bella dovrebbe smettere di fare demagogia. Il fatto che sia vice presidente nazionale del Partito Democratico dimostra l’incapacità che i ruoli nazionali hanno avuto in questa vicenda. Anche la regione ha le sue colpe, non essendosi occupata in maniera adeguata della vicenda”.

“Fabriano è riuscita a dimostrare i danni indiretti del terremoto, e per questo tutta la provincia di Ancona è stata inserita nel territorio. Assurdo che non ci sia Pesaro e Urbino”.

“Non vogliamo sfruttare benefici che non ci spettano e sottrarli a chi ha avuto danni pesanti come le zone colpite direttamente dal terremoto – conclude Varotti – ma siamo stati fortemente penalizzati e vogliamo che le nostre imprese ottengano i benefici previsti”.