I segreti di Urbino racchiusi in trenta codici a barre: l’idea degli studenti dell’Isia

URBINO – Chi lo avrebbe mai detto che Via dei Debitori avesse davvero a che fare con un giro di debiti? Eppure quella strada era proprio la preferita dagli urbinati con qualche conto da saldare: sceglieva il “giro lungo” chi per arrivare in centro non voleva passare per via Mazzini, abitata dalle persone benestanti, di solito creditori.

Via Barocci invece era famosa per i suoi orologi, tanto apprezzati da finire nella corte reale a Vienna. Attraversando Piazza Rinascimento si scopre poi che, dove ora passeggiano i turisti, un tempo i cavalieri giocavano a fare la lotta con i gatti: un tipo di “duello” nato in occasione del matrimonio di Guidobaldo, figlio di Federico, con Elisabetta Gonzaga. La vittoria sul temibile sfidante sarebbe valsa dieci monete d’oro.

A volte i racconti più interessanti non si trovano sui libri di storia. In questo caso sono a portata di cellulare. Con il progetto “Imprint Urbino” quattro studenti dell’Isia (Alessandra Smiderle, Giovanni Murolo, Augustina Cocco Canuda e Cecilia Negri) sono riusciti a memorizzare in trenta Qr Code gli aneddoti più curiosi legati alla città, da oggi e per due settimane consultabili tramite il proprio smartphone.

Il Qr Code è un codice a barre bidimensionale che al suo interno riesce a “nascondere” testi da più di 4mila caratteri. È quella piccola immagine in bianco e nero che spesso troviamo nelle etichette dei prodotti o nelle carte d’imbarco che presentiamo al gate dell’aeroporto. La quantità di dati che riesce a contenere ha fatto di questo quadratino lo strumento ideale per trasmettere informazioni senza spreco di carta.

I quattro studenti del corso di Comunicazione e design per l’editoria hanno pensato, ad esempio, di infilarci dentro delle storie. Ma non dei racconti qualsiasi: fatti e curiosità appartenenti al passato di Urbino, che pochi conoscono, e legati a precisi luoghi della città. Se li sono fatti narrare dai cittadini, dagli assessori comunali, dai residenti più anziani. E poi li hanno fatti entrare in trenta Qr code rossi, che da oggi tappezzeranno mura e monumenti in giro per la città.

Per decifrare i trenta codici a barre sparsi per Urbino (la mappa si può consultare su questa pagina) basterà avere con sé uno smartphone e scaricare un lettore di Qr Code. Scansionando il codice si verrà automaticamente indirizzati al sito internet www.imprinturbino.tk (navigabile solo da dispositivi mobili), dove sono contenute le storie.

Ma il gioco non finisce con la lettura della storia. In fondo ad ogni racconto gli studenti dell’Isia hanno pensato di chiedere ai visitatori un aneddoto tutto loro. Perché nel ricostruire la vita di una città un po’ di partecipazione non guasta. Così, se in via Bramante qualcuno ha dato il suo primo bacio, o se a piazza San Francesco è legato un fatto storico che ancora nessuno conosce, non si deve fare altro che aggiungerlo. “Anonimato assicurato”, dicono i ragazzi.

Quella che sembra una semplice caccia al tesoro, è un tentativo intelligente di creare una più profonda memoria collettiva, di dare al presente un nuovo passato.

I ragazzi stanno inoltre lavorando a un evento in cui poter “restituire” le storie alla città: in quell’occasione gli aneddoti digitali si “materializzeranno” su tanti scontrini di carta e chiunque potrà prendere il suo.