URBINO – Comuni contro Regione. Questa volta a essere preso di mira è il piano strategico con cui la giunta Ceriscioli intende riorganizzare la Sanità regionale. La conferenza dei sindaci dell’Area Vasta 1, riunita martedì 24 novembre a Urbino, ha chiesto di rinviare l’applicazione del piano.
Secondo il comunicato diffuso dopo l’incontro, sarebbe stata la non condivisione con il territorio del processo decisionale ad aver generato il malcontento dei sindaci: “La regione deve ascoltarci – ha dichiarato Maurizio Gambini, sindaco di Urbino e presidente pro tempore della conferenza- perché questa istanza viene da 27 sindaci della nostra Provincia, tra cui anche i rappresentanti delle tre maggiori città, Pesaro, Fano e Urbino”.
L’auspicio dei sindaci è di vedere Ceriscioli alla prossima riunione della Conferenza, in programma per la prima settimana di dicembre. Obiettivo dichiarato: congelare il piano di riordino per avere il tempo di rimetterlo sul tavolo e discuterne assieme tenendo in considerazione le esigenze che emergeranno dai comuni.
Il parere contrario dei comuni alla riorganizzazione della sanità regionale era prevedibile. Un’approvazione da parte dei sindaci sarebbe equivalsa a un via libera alla riduzione dei centri ospedalieri locali in favore dell’ospedale unico e all’apertura ai privati nel settore sanitario.
“Il nostro timore – conferma Gambini – è il progressivo depauperamento dei servizi sanitari indispensabili per garantire la giusta assistenza e il diritto alla salute dei cittadini. Non esistono cittadini di serie A e cittadini di serie B, tutti, anche coloro che vivono nelle zone più interne hanno il diritto di essere soccorsi e assistiti nel modo adeguato con il personale e i servizi adeguati”.
L’altro punto dell’ordine del giorno era l’elezione del nuovo presidente della conferenza dei sindaci. Ma la presenza di soli 27 sindaci non ha permesso di raggiungere il numero legale per procedere all’elezione. I comuni dell’Area Vasta sono infatti 61 e serve almeno la metà più uno dei rappresentanti per poter eleggere il presidente.