Sgarbi: “L’albero di Natale sarà rimosso entro 4 giorni, Gambini è con me”. E attacca l’assessore Crespini

L'albero di Natale d'artista in piazza Repubblica a Urbino

URBINO – A poco più di una settimana dal Natale, il destino dell’albero di piazza della Repubblica non è ancora deciso. Raggiunto al telefono, Vittorio Sgarbi si dice sicuro che l’installazione “orripilante” verrà rimossa entro quattro giorni, quindi ben prima della Natività. Non solo: il sindaco Maurizio Gambini, che poche ore prima – insieme all’assessore Crespini – aveva difeso l’opera di Ermes Ottaviani davanti alla stampa, sarebbe d’accordo con Sgarbi. “Ho sentito Gambini dieci minuti fa. Mi ha detto: ‘sono del parere che debba essere rimosso perché condivido la tua posizione'” ha spiegato l’assessore alla Cultura, riferendosi a un colloquio telefonico in serata.

Un improvviso cambio di atteggiamento nel giro di breve tempo, visto che anche al termine della riunione di Giunta – che si è tenuta poco dopo la conferenza stampa – il sindaco aveva ribadito che l’albero “non è un problema, rimarrà lì per dieci giorni”. Forse frutto di un ulteriore chiarimento con il proprio assessore.

Il Ducato riesce a raggiungere Gambini per una conferma solamente dopo mezzanotte ma il sindaco non chiarisce la propria posizione, preso in mezzo nello scontro tra due dei suoi assessori: “Sì ho parlato con Sgarbi, l’albero sarà spostato” è la prima risposta. Ma dove lo metterete? “Non lo sappiamo ancora”. Questo porterà a una rottura con la Crespini? “Ma noi abbiamo l’autorizzazione della Soprintendenza, se non ce lo dicono loro non si sposta”. Quindi non lo sposterete? “La Crespini ha lavorato bene, ha seguito egregiamente la questione. No, non possiamo spostarlo solo perché non piace a Sgarbi”.

Sentito dal Ducato, Sgarbi ha poi risposto punto per punto a quanto affermato dall’assessore al Turismo Francesca Crespini, sostenendo che l’autorizzazione della Soprintendenza mostrata ai giornalisti è “un atto che non ha rilievo giuridico” perché “manca la firma della sovrintendente Anna Imponente”. Sgarbi è poi passato all’attacco di Crespini: “Dopo quello che ha detto oggi non ci parlo più: prima si scusi. Sono io che devo parlare con la Sovrintendenza, non l’assessore al Turismo: quanto accaduto è un insulto all’assessore competente che la Crespini non ha fermato. Ha firmato un atto di sua iniziativa: a casa sua può fare ciò che vuole, nella piazza di Urbino no”.

Sì all’albero, ma fuori dal centro. Secondo l’assessore alla Cultura il problema non è tanto l’albero in sé ma la posizione in cui è stato installato. “Spostiamolo altrove, è sicuramente più facile che spostare l’assessore” ha ironizzato riferendosi alle affermazioni di Crespini, che poche ore prima aveva detto “se portano via l’albero, devono portare via anche me”.

Lo scontro Gambini-Verdi. Nella giornata di martedì la polemica sull’albero si è spostata ancora di più sul terreno politico, con il sindaco Gambini che ha chiesto l’allontanamento dei Verdi dall’amministrazione e rimosso Giovanni Pagnoni (Verdi) dalla presidenza del Legato Albani. Sgarbi è intervenuto anche su questo argomento: “La mia posizione è del tutto autonoma rispetto ai Verdi. Il primo che ho rimproverato per non avermi avvertito dell’albero è stato proprio Carrabs. Gli ho fatto un cazziatone la sera stessa e Gambini lo sa, perché era presente. Qui la politica non c’entra nulla: è una questione di legalità”.

Un altro terreno di scontro tra Sgarbi e Crespini riguarda la latitanza dell’assessore alla Cultura dalle riunioni di Giunta. “Si deve interessare di più a quanto facciamo ed essere più presente”, aveva detto Crespini. Sgarbi non nega, ma rilancia: “L’anno scorso avevo bocciato lo stesso albero. In quell’occasione sono stato ascoltato, forse perché ero appena arrivato e avevano paura che mi incazzassi. Quest’anno che sono stato meno presente, l’hanno approvato alle mie spalle. Questo non è corretto”.

L’albero della discordia su Rai Tre. La serata di Sgarbi è proseguita in prima serata a Ballarò dove, ospite in studio, ha bollato l’albero di piazza della Repubblica come “il più brutto albero di Natale del mondo. Se quello è un albero, io sono Vladimir Luxuria”.