Ricci: “Sì all’ospedale unico Pesaro-Fano, ma decida la Regione dove costruirlo”

Matteo Ricci sindaco di Pesaro
di DANIA DIBITONTO

PESARO – Ora che i soldi per costruire un nuovo ospedale sembrano esserci, come ha annunciato ufficialmente ieri il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli durante il consiglio comunale di Fano, il problema è dove costruirlo.

I sindaci di Pesaro e Fano Matteo Ricci Massimo Seri, infatti ammettono candidamente di non essere riusciti in cinque mesi a mettersi d’accordo su dove edificare il nuovo ospedale unico. “A questo punto decida la Regione dove farlo, prendendo in considerazione ipotesi realistiche e concrete al di là dei campanilismi dei singoli Comuni” è l’appello del sindaco di Pesaro nella conferenza stampa di questa mattina nella sede del Comune.

Sul tavolo due ipotesi: la prima, quella che Ricci preferisce, è quella che “ci consente di costruire un ospedale nel minor tempo, al minor costo, e col minore impatto ambientale”. Si utilizzerebbe l’ospedale Muraglia, che è già infrastrutturato, risparmiando 30-40 milioni. L’istituto Santa Croce diverrebbe il privato d’eccellenza convenzionato.

La seconda ipotesi è quella di costruire un ospedale pubblico a Fosse Sejore, con Muraglia che diverrebbe il luogo dell’eccellenza privata convenzionata. Il punto in cui si costruirà dovrà essere baricentrico rispetto ai due bacini che servirà: uno da 140.000 abitanti (Pesaro e bassa valle del Foglia) e l’altro da 90.000 (Fano e comuni limitrofi). Non si tratta di un ospedale provinciale, visto quelli di Urbino e Pergola rimarrebbero comunque in funzione.

Una “cura” per le casse regionali. Secondo Ricci, un ospedale pubblico unico convenzionato è il modo migliore per bloccare l’emorragia di soldi pubblici persi per rimborsare i marchigiani che vanno a farsi curare in Emilia-Romagna o in Lombardia.

La provincia di Pesaro-Urbino è infatti centesima (su 108) nella classifica annuale del Sole 24 Ore sulla qualità della vita, in particolare nel parametro che riguarda la mobilità passiva (l’indicatore che calcola i soldi con cui le Regioni rimborsano le prestazioni sanitarie erogate in altre Regioni).