Che tempo farà nel 2016? Il responso delle cipolle di Urbania

URBANIA – L’inverno non è ancora finito, la primavera sarà piovosa, l’estate sarà invece torrida mentre l’autunno potrebbe riservare delle sorprese. Emanuela Forlini, insegnante durantina doc, da 21 anni interpreta le cipolle per prevedere le condizioni meteorologiche dell’annata e anche quest’anno ha dato il suo responso.

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Emanuela Forlini professoressa di Urbania

Le previsioni: stagione per stagione.

  • INVERNO: dopo un inizio con temperature insolitamente miti, a partire dal mese di febbraio, soprattutto nella seconda parte, si prevedono giornate fredde con ghiaccio, nevischio e galaverna, ma relativamente scarse quanto a precipitazioni.
  • PRIMAVERA: la stagione si aprirà con un marzo abbastanza piovoso; e anche negli altri mesi primaverili non mancheranno, seppure in modo discontinuo, lievi piogge.
  • ESTATE: l’inizio della stagione avrà un’apertura con giorni instabili, mentre la parte centrale della stagione sarà particolarmente calda.
  • AUTUNNO: stagione ventosa nel 2016, con piovaschi, particolarmente a novembre dove non è esclusa la neve.

Mese per mese.

  • GENNAIO: le cipolle hanno confermato quanto già visto, bel tempo insolito e temperature sopra la media.
  • FEBBRAIO: in questo mese farà capolino l’inverno con bruschi abbassamenti di temperature.
  • MARZO: si presenta variabile e abbastanza piovoso soprattutto nella seconda parte.
  • APRILE: sarà mite, ma con un peggioramento nella seconda metà del mese.
  • MAGGIO: molto simile ad aprile nelle sue manifestazioni primaverili.
  • GIUGNO: mese instabile, soprattutto nella prima quindicina.
  • LUGLIO: migliore di giugno, ma variabile e con rare giornate di pioggia.
  • AGOSTO: l’estate si farà sentire con giornate calde e torride.
  • SETTEMBRE: tendente al bello, ma variabile nell’ultima parte.
  • OTTOBRE: mese instabile e abbastanza piovoso.
  • NOVEMBRE: freddo, gelo e qualche spolverata di neve.
  • DICEMBRE: le gelate e rigori delle temperature si accentuano nella prima metà del mese.

Il rito. La tradizione vuole che i 12 spicchi di cipolla, cosparsi di sale fino non iodato e messi su un tagliere di legno, vengano esposti per quasi tutta la notte sul balcone rivolto a oriente della signora Forlini. All’alba del 25 gennaio, circa alle 5.30 del mattino, trascorsa quella che si chiama la notte di “San Paolo dei segni”, la professoressa durantina riporta in casa il tagliere per interpretare lo scioglimento del sale all’interno dei dodici spicci. Sulla base di come il sale ha interagito con la cipolla e con l’ambiente esterno si possono prevedere precipitazioni o clima secco. La lettura delle cipolle deve essere svolta in meno di 20 minuti per evitare che la temperatura interna della casa modifichi la reazione.

I giorni conterecci. Per rendere il responso più affidabile, visto che è pur sempre un metodo goliardico e non scientifico, le indicazioni arrivate dall’interpretazione delle cipolle viene incrociata con le condizioni atmosferiche dei primi 24 giorni di gennaio che nella tradizione contadina sono chiamati ‘conterecci’.

Dal primo al 12 gennaio ogni giorno rappresenta un mese, da gennaio a dicembre. Dal 13 al 24 il conteggio è invece inverso.

Le previsioni del duca. Consultare le cipolle per capire che tipo di annata si va ad affrontare è un  metodo antico che risale al Medioevo. Si narra che anche nel ducato di Urbino le cipolle fossero comunemente usate per prevedere il meteo tanto che anche il duca Federico da Montefeltro le consultava. Nel libro ‘I commentari della vita di Federico da Montefeltro’, scritto dal Paltroni, il segretario del duca, si fa riferimento a una guerra vinta proprio perché il duca poteva consultare le cipolle e quindi sapere che tempo avrebbe fatto a differenza dei propri avversari. Il libro è conservato all’interno dell’archivio storico della biblioteca di Urbania.

Dal Medioevo a oggi. Di famiglia in famiglia il metodo è passato attraverso le epoche fino ad arrivare a Emanuela grazie a suo nonno e suo padre. Il nonno prima e il padre poi hanno tenuto in vita questa usanza, praticandola fino al 1994. Dall’anno successivo è stata Emanuela a tenere in vita la tradizione coinvolgendo anche i tre figli e in particolare il più piccolo, Bernardino, incuriosito dalla lettura delle cipolle.