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Tremila visitatori per le giornate di primavera del Fai a Urbino

di ALESSANDRA VITTORI

URBINO – Le due giornate del Fai a Urbino hanno attirato oltre 3000 visitatori. I beni visitabili per la due giorni di sabato 19 e domenica 20 marzo erano quattro: Palazzo Mauruzi della Stacciola (l’ex tribunale), Palazzo Paciotti Passionei, l’Oratorio della Morte e il Gabinetto di Fisica: museo urbinate della scienza e della tecnica.

Quella dei 3.000 è, però, solo una stima per difetto. “Non è stato possibile contare il numero preciso dei partecipanti all’evento”, ha spiegato Eugenia Ligi Ruperti, vicecapo delegazione Fai di Pesaro e Urbino. “I numeri che abbiamo sono quelli delle firme dei visitatori, ma molti, soprattutto verso la fine, quando i beni erano più affollati, non siamo riusciti a farli segnare”.

Il bene che ha riscosso maggiore successo è stato l’ex tribunale in piazza Gherardi. Secondo Ligi Ruperti il successo di questo luogo è dovuto al fatto che è rimasto chiuso da oltre 40 anni. La riapertura ha attirato sia i più anziani che lo frequentavano da giovani, sia i ragazzi che non ne avevano mai visto l’interno. “Qui sono entrati circa 500 turisti, e abbiamo dovuto limitare le entrate. Infatti, per questo bene – ha detto la vicecapo delegazione – siamo stati costretti a organizzare più turni di visita di quelli che avevamo previsto. Molte persone che non erano riuscite a prenotare bussavano alla porta”.  Il palazzo, oltretutto, è rimasto aperto solo fino alle 17 a causa della mancanza di elettricità nello stabile.

Grande successo anche per il Gabinetto di fisica. Anche qui i curiosi sono stati sui 500, attratti da questo luogo insolito da visitare. Infatti contrariamente a quello che si può pensare “musei come questo sono strettamente legati e alla storia di Federico da Montefeltro”. Ligi Ruperti ha inoltre spiegato come sia stata indispensabile la guida dei ragazzi delle scuole che si sono trasformati in Ciceroni spiegando e descrivendo il posto in modo da incuriosire ed entusiasmare i turisti.

Ma i luoghi nei quali si sono registrate più entrate sono stati l’Oratorio della morte e Palazzo Paciotti Passionei, probabilmente perché non era prevista la visita guidata, con un numero di visitatori prefissato ogni turno. Questi siti hanno registrato rispettivamente 900 e 850 ingressi. “In molti hanno voluto vedere la pala del Barocci e Palazzo Paciotti Passionei è uno dei beni più belli che abbiamo”, ha spiegato la Ligi Ruperti.

“Siamo davvero soddisfatti dei risultati di questa due giorni, l’affluenza è stata più alta di ogni nostra previsione”. La vicecapo delegazione è sicura che questi numeri siano frutto della giusta scelta dei beni da aprire e mostrare al pubblico. “Quest’affluenza ci ha dimostrato che a Urbino la gente chiede questo tipo di mete più che quelle più ‘tipiche’ e imprescindibili come Palazzo Ducale e Casa Raffaello. I turisti cercano altri siti aperti e visitabili”.

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Alessandra Victori