URBINO – La sicurezza sul lavoro per gli operatori stradali esiste solo su carta, perché troppo spesso le regole nel nostro Paese rimangono inapplicate. E’ questo il senso del convegno che si è tenuto questa mattina nell’Aula Magna Italo Mancini della facoltà di Giurisprudenza dell’Università Carlo Bo e organizzato dal dipartimento di Giurisprudenza e da Olympus, l’osservatorio per il monitoraggio permanente della legislazione e giurisprudenza sulla sicurezza del lavoro, che vede tra i suoi membri anche la Regione Marche e l’Inail regionale.
Nel corso del convegno sono intervenuti il direttore del dipartimento Paolo Pascucci, il professore di diritto della salute e della sicurezza Balduino Simone, il professore di diritto del lavoro Luciano Angelini ed il dottor Alessio Cesareo, dirigente superiore della Polstrada regionale.
I relatori hanno sottolineato vari aspetti dell’argomento. Concludendo con il fatto che di leggi, in realtà, ce ne sono molte, ma restano lettera morta: “In Italia – ha sottolineato il professor Simone – manca una regola che faccia rispettare tutte le regole. In alcuni Paesi meno sviluppati non ci sono molte regole ma non stanno meglio di noi”, ha concluso il docente con tono accorato.
Nel corso della mattinata c’è stato spazio per approfondimenti sulle leggi vigenti in materia di sicurezza sulla strada e per la contestualizzazione di casi attuali come la questione legata ad Uber e ai servizi di guida non regolamentati per legge.