di STEFANO GALEOTTI

URBINO – “Il trattore andava contromano e a fari spenti, per questo mi sono schiantata”. Così Serenella Ugoccioni spiega l’incidente che l’ha vista coinvolta al Sasso, dove uscendo da una curva si è trovata davanti il mezzo agricolo guidato da Bruno Felici. Lo schianto è ora al centro delle indagini della polizia stradale, che sta cercando di ricostruire la dinamica, anche sentendo un testimone, l’uomo che era nell’auto alle spalle della Subaru grigia della Ugoccioni. Dinamica su cui Felici dà una versione diversa: “Quando ho visto la macchina venire verso di me mi sono fermato, ma le luci e i lampeggianti erano accesi”.

La Ugoccioni stava scendendo in direzione Pesaro per riportare a casa dalla piscina le due nipoti di 10 e 6 anni, sedute sui sedili posteriori. La donna non si è accorta della presenza del mezzo pesante e lo ha centrato. Uno scontro violento con la grossa ruota del trattore che ha accartocciato la parte anteriore della macchina senza però fare scattare l’airbag.

La più grande delle due bambine ha riportato numerose fratture sul viso e al setto nasale e domani sarà trasferita ad Ancona, dove si valuterà un eventuale intervento maxillo-facciale. Nessuna conseguenza invece per la nonna e per la più piccola delle bambine, all’asilo nido già questa mattina.

La macchina dopo il frontale con il trattore

Bruno Felici a Il Ducato ha invece dichiarato di aver accostato contromano per una possibile avaria del motore e di aver poi proceduto rimanendo il più possibile sul bordo della strada con luci e lampeggianti accesi. Nella ricostruzione di Felici, quando ha notato le luci della Subaru che gli venivano incontro si sarebbe fermato lasciando acceso il trattore.

Felici scendeva da via Sasso con un rimorchio carico di legna. forse con l’intenzione di imboccare via Peschiera, strada successiva a via Sasso sul lato sinistro della provinciale, lo stesso dove Felici ha accostato.

La polizia stradale sta ora svolgendo le indagini e dovrà chiarire più elementi sulla dinamica dell’incidente, compresa la possibilità che le bambine non avessero le cinture allacciate.