I dazi di Trump minacciano l’export marchigiano. Cna: “A rischio interi distretti industriali”

Donald Trump (foto di Gage Skidmore)
di DANIELE ERLER

URBINO – I dazi promessi da Trump sui prodotti provenienti dall’Europa sono una seria minaccia per le esportazioni dalle Marche verso gli Stati Uniti e mettono in pericolo interi distretti industriali, dal calzaturiero alla moda fino alle armi. L’allarme è lanciato dalla Cna, la Confederazione nazionale dell’artigianato e delle piccole imprese delle Marche. Secondo i dati Istat, nel 2016 le Marche hanno esportato merci per 756 milioni di euro verso gli Stati Uniti, con un incremento del 3,3 per cento rispetto al 2015.

“Siamo preoccupati – conferma il presidente Gino Sabatini in una nota – perché gli Stati Uniti rappresentano il quarto Paese per destinazione delle merci prodotte nelle Marche. La guerra commerciale decisa da Trump rischia di colpirle pesantemente”. Il tema sarà affrontato anche in un incontro a Urbino, organizzato da Confindustria nella sede della Benelli armi, domani 5 aprile alle 17.30.

Proprio il settore delle armi e delle munizioni è fra quelli più importanti dell’export verso il mercato statunitense con un fatturato di più di 69 milioni di euro nel solo periodo fra ottobre e dicembre 2016. Nello stesso periodo fanno meglio solo le calzature (144 milioni di euro) e le macchine per l’agricoltura e la silvicoltura (83 milioni di euro).

“Una stretta su questi prodotti – aggiunge Sabatini – metterebbe a rischio interi distretti industriali marchigiani che già devono fare i conti con la crisi e, per il calzaturiero, con il post terremoto”.

Se si guarda ai dati dell’intero 2016, il settore con più esportazioni è la meccanica (215,2 milioni di euro) e la moda (196,3 milioni di euro). Subito dopo i prodotti metalliferi (98,1 milioni di euro) e l’agroalimentare (15,7 milioni di euro). Considerando questi settori – dice Sabatini – “si arriva al 70 per cento di tutte le merci esportate negli Stati Uniti lo scorso anno. Mettere dazi su questi settori significa mettere un freno gigantesco alla vendita di prodotti marchigiani perché il loro costo sarebbe destinato ad impennarsi e non sarebbero più appetibili per i consumatori americani”.

“Speriamo prevalga il buon senso – conclude Sabatini – e si trovi un accordo commerciale che salvaguardi le nostre esportazioni negli Usa”.