L’Università piange Giovanni Sartori, politologo. Ricevette la laurea ad honorem a Urbino

Giovanni Sartori nel 2015 (immagine modificata da originale con licenza CC BY 2.0)
di DANIELE ERLER

URBINO – “Ho accettato la laurea a Urbino perché Urbino merita”. Così Giovanni Sartori – notissimo politologo, scomparso all’età di 92 anni – ricordava la sua esperienza nella città ducale. Era il 25 ottobre 2005, l’ateneo festeggiava i 500 anni dalla fondazione e per l’occasione Sartori fu insignito della laurea ad honorem in Sociologia.

Ai tempi la professoressa Lella Mazzoli era preside di facoltà. Fu lei a pronunciare il discorso di prolusione, prima che l’allora rettore Giovanni Bogliolo conferisse il titolo a Sartori. “Era una persona deliziosa, ho ricordi piacevolissimi dell’incontro con lui sia prima sia dopo la cerimonia: ricordo la sua verve e la sua simpatia – commenta Mazzoli – fu un momento molto importante per la nostra Università, a cui parteciparono personalità illustri del mondo della ricerca e della politologia”.

Da quel momento Sartori strinse un particolare legame con Urbino, tornando in più occasioni per convegni e incontri. “Era molto fiero e contento di questa laurea, soprattutto perché era stata riconosciuta a partire dalla segnalazione di un suo allievo del calibro di Ilvo Diamanti, nonostante i due nel tempo abbiano assunto anche posizioni diverse sulla ricerca. Sartori lo ha sempre detto, sia a noi sia in altre occasioni: se ha accettato la laurea è perché proveniva da Urbino”.

Nato a Firenze il 13 maggio 1924, Sartori si laureò in Scienze politiche e sociali a Firenze. È stato docente in molte Università, anche straniere. Politologo di fama internazionale, attento commentatore dell’attualità, editorialista del Corriere della Sera. Fu lui a coniare i termini “Mattarellum” e “Porcellum” per definire le leggi elettorali italiane. “Le sue analisi andavano al di là dei semplici dati numerici – dice Mazzoli – era questo il suo valore: riuscire a fare un’analisi approfondita dell’attualità e della situazione politica, senza limitarsi ai dati o agli algoritmi. Mancherà alla cultura italiana il suo sguardo che era sempre lucido nonostante l’età avanzata”.

E mancherà la sua presenza anche all’Università di Urbino, che nel pomeriggio ha condiviso una nota di cordoglio: “La scomparsa di Giovanni Sartori ha velato di tristezza la nostra giornata”. Le sue conferenze in città “restano memorabili per la sua acuta capacità di analisi e il suo humour penetrante”.