di DANIELE ERLER
URBINO – Nuovi Spielberg cercasi. Si formeranno a Urbino i registi e i critici cinematografici di domani. L’università propone un master innovativo per formare professionisti del linguaggio cinematografico: tutto gratis per i 10 studenti che vi parteciperanno, grazie a un contributo della Siae (la Società italiana degli autori e degli editori) che copre per intero le spese. Le iscrizioni sono aperte fino all’8 maggio 2017. Dopo le prove di selezione, il master si svolgerà da giugno a dicembre, con insegnanti del calibro del regista Marco Bellocchio.
“Con questo master riusciamo a formare delle professionalità sinora non considerate dall’Università italiana”, spiega al Ducato il direttore Roberto Mario Danese. “Certo, il cinema è insegnato da decenni in Italia. Ciò che manca è però l’insegnamento della prassi delle professioni legate al cinema. Partiamo da persone che magari hanno fatto una tesi sulla storia del cinema e li affiniamo nel mestiere del critico o del regista. O ancora, ed è forse l’aspetto più innovativo, formeremo esperti nella didattica del cinema. Immaginiamo professionisti che siano in grado di andare nelle scuole per insegnare il cinema, coprendo una lacuna della scuola italiana”.
Direttore, quali saranno le prospettive di occupazione per chi uscirà dal master?
Siamo alla prima edizione quindi non abbiamo già feedback chiari. Però ogni volta che si progetta un master si sonda il mercato del lavoro per essere certi che ci possano essere prospettive. Abbiamo dalla nostra l’esperienza più che decennale del master per professionisti dell’informazione culturale. In quel caso abbiamo formato tanti giovani che ora lavorano.
Non è un lavoro che s’impara solo sul campo?
In passato era sicuramente così. Una volta ero a cena con Morando Morandini (critico cinematografico, scomparso nel 2015, ndr) e mi raccontò come lui iniziò a fare questo lavoro. Si occupava di cronaca nera per La Notte, un quotidiano milanese. Gli chiesero di sostituire chi allora scriveva le recensioni dei film. ‘Io non capivo nulla di cinema – mi disse Morandini – ho incominciato così, senza formazione’. Ma i tempi sono cambiati, ora si cercano a priori professionisti che abbiano alle spalle una formazione solida, ed è quella che offriremo noi. Formeremo critici che sanno anche come si usa la macchina da presa o come si scrive una sceneggiatura.
Con quali insegnanti?
Ci sono colleghi docenti di cinema, provenienti da varie Università. Ma abbiamo soprattutto alcuni professionisti del mestiere, anche in settori specifici come la traduzione di sceneggiature o sottotitoli. Faccio solo due nomi fra tutti: i registi Alina Marazzi e Marco Bellocchio. Inoltre abbiamo una convenzione con la cineteca di Bologna, diretta proprio da Bellocchio, dove si terranno alcune lezioni. E un master non può prescindere dagli stage che porteranno i nostri studenti lì dove il mestiere si esercita.
E come selezionerete gli allievi?
Abbiamo una fortuna. Questo è un master attivato per la prima volta a Urbino che non esiste uguale da nessuna parte d’Italia. Puntiamo ad attirare studenti da tutto il Paese e magari anche dall’estero. Li selezioneremo con dei colloqui che daranno più valore alla motivazione rispetto ai titoli di studio.