URBINO – Il sindaco di Urbino Maurizio Gambini risponde agli attacchi delle opposizioni sull’ipotesi di chiudere anticipatamente i locali affermando che con l’ordinanza del 2014 si sono ottenuti ottimi risultati. Le soluzioni per evitare eventuali e ulteriori danni vanno dall’installazione di nuove telecamere fino alla chiusura di alcune parti del centro. “Speriamo di non dover arrivare alla chiusura dei locali. Ma se continua come nelle ultime settimane non possiamo fare a meno di intervenire”. I consiglieri comunali del Partito democratico hanno presentato un ordine del giorno su questo tema, che è stato poi bocciato. Ma l’iniziativa del Pd ha portato così la questione in una sede istituzionale. La proposta, da ultimo in ordine di tempo, è stata anticipata all’inizio dei lavori. Secondo i dem, l’ordinanza “sarebbe inutile e potrebbe creare danno agli operatori, senza risolvere nessun problema”. I consiglieri di maggioranza hanno votato contro la mozione presentata dall’opposizione perché, come ha riferito il consigliere Laura Scalbi, “non si può votare contro un’ordinanza che non esiste e quando si è aperto un dialogo con gli studenti”.
Nel suo intervento, Gambini ha proposto di migliorare la qualità della vita notturna attraverso un aumento della videosorveglianza: “Ci saranno più telecamere nei punti nevralgici della città. Se qualcuno pensa di mettere a ferro e fuoco la città questo non può accadere. Ci si può divertire senza mettere a repentaglio la vita degli altri”. Una frecciata anche ai commercianti: “Qualcuno, anche tra gli esercenti, fa finta di non capire la situazione. Se non ci saranno miglioramenti potremmo arrivare a chiusure parziali in determinate aree della città”.
Gambini ha concesso delle deroghe all’ordinanza del 2014 consentendo la consumazione di bevande alcoliche appena al di fuori dei locali, ma “ultimamente i ragazzi stanno allargando il loro raggio” quindi se le cose continueranno in questo modo si ritornerà a far rispettare l’ordinanza alla lettera.
Il sindaco ha fatto anche marcia indietro sulle parole dette al Ducato durante l’incontro con i residenti del centro storico, spiegando di non aver mai detto che “il turismo ha la priorità, sono stato frainteso”. Per il primo cittadino puntare sui turisti non implica prestare poca attenzione alle problematiche degli studenti.
In conclusione del suo intervento, Gambini ha però smorzato i toni: “Credo si possa uscire tranquillamente da questa situazione. Mettiamoci tutti insieme senza dover arrivare a queste soluzioni. Spero che gli studenti rimangano a vita a Urbino”.
Nell’aula erano presenti anche una trentina di studenti, che nel pomeriggio si erano radunati in Piazza della Repubblica per dar vita all’assemblea”Diritto alla città”. Ad aprire a un incontro con gli studenti è stato il consigliere di maggioranza Massimiliano Sirotti (Lista civica): “Ci sarà un’assemblea con gli studenti. Lo studente deve pensare come il cittadino, vi garantisco che questa amministrazione vuole che vi ricordiate di questi anni come i migliori della vostra vita.” L’incontro si terrà lunedì 8 maggio.
I dubbi delle opposizioni
Dopo Gambini ha preso la parola Federico Scaramucci, consigliere del Partito democratico: “Non ho ancora capito se quest’ordinanza si farà o meno. Le premesse da cui parte l’amministrazione sono sbagliate. Il problema non è l’ordine pubblico, ma migliorare l’integrazione tra cittadini e studenti”. A questo punto, botta e risposta tra Gambini e Scaramucci. Gambini: “Perché non lo avete fatto voi?”. Secca la risposta del consigliere: “Se fossi uno studente e venissi trattato così, col cavolo che prenderei la residenza a Urbino”.
Contro la chiusura dei locali anche il MoVimento 5 stelle. Emilia Forti: “Gli amministratori devono fare mea culpa. La chiusura all’1.30 dei locali è una soluzione estrema”.
La posizione degli studenti
Una volta usciti dalla sala Serpieri del Collegio Raffaello, dove si è tenuto il consiglio comunale, i circa 30 studenti dell’assemblea “diritto alla città” si sono fermati in piazza per discutere le mosse future e le proposte da fare al sindaco. Una delle richieste principali è che l’incontro dell’8 maggio si tenga in piazza per garantire la massima partecipazione di tutti gli interessati. Gli studenti utilizzeranno l’evento “Festival resistenze anomale”, in programma dal 2 al 6 maggio, per pubblicizzare l’incontro. Quello che chiederanno al sindaco è la revoca della precedente ordinanza e la costituzione di nuovi spazi per le attività studentesche.