Ricominciano gli incontri del Mjras: a Urbino lo scrittore Alessio Torino discute il suo “Tetano”

di ANTONELLA MAUTONE

URBINO – Scrittura creativa è il primo appuntamento promosso dall’associazione di volontariato per la cultura Fedora all’interno del ciclo d’incontri Sulle orme della parola negli Spazi dello Studio Mjras. Durante la serata di ieri, presentata da Silvia Cuppini, professoressa di Storia dell’arte contemporanea dell’Università Carlo Bo, si è discusso del romanzo Tetano dello scrittore urbinate Alessio Torino. L’opera, vincitrice del premio “Lo straniero 2012” è stata al centro del dialogo tra tre lettori, Lara Ottaviani, giornalista de Il Resto del Carlino nonché ex compagna di scuola dello scrittore, Catia Bertuccioli, proprietaria della libreria Montefeltro Libri e Massimo Mazini, psichiatra.

Tetano è un romanzo di formazione che narra di un gruppo di ragazzini che decidono di costruire una zattera per solcare le acque del fiume. A loro si aggiunge Tetano, un ragazzino problematico al quale tutto il paese nasconde la morte del padre. I tre lettori hanno raccontato cosa li ha colpiti di più del romanzo, in particolare la ricchezza di dettagli e il sentimento di nostalgia per l’età adolescenziale. “È un romanzo sull’accettazione dei propri limiti” ha dichiarato Torino, intervenuto al termine del dibattito, “per questo uno psicoterapeuta che conosco lo consigliava ai suoi pazienti”.

Nello stesso spazio Mjras è stata inaugurata la mostra Pensieri e parole dell’artista urbinate Pino Polisca, formatosi alla Scuola del Libro di Urbino e insegnante di discipline pittoriche al Liceo artistico di Catania e Padova. L’opera, un’istallazione inedita di Polisca, accompagnata da musica in lingua aramaica, è composta da un’alternanza di pezzi pittorici e lastre d’acciaio in cui è incisa la preghiera Padre nostro in lingue diverse. La mostra resterà visitabile a ingresso libero fino al 30 maggio.

La mostra “Pensieri e parole”

Uno degli organizzatori di Fedora, l’architetto Roberto Bua, racconta che queste serate sono nate quasi casualmente due anni fa, durante un corso d’aggiornamento per architetti. Per rendere l’appuntamento interessante si era scelto di organizzare due corsi, incentrati su due elementi, il fuoco e la luce, raccontandoli dal punto di vista archeologico e della storia dell’arte. Riscontrando un certo successo, si è deciso di organizzare altri incontri.

Il tema scelto per questa nuova serie d’incontri, quello della parola, è come spiega Bua, “un invito a riflettere sul suo significato, sul fatto che sia sempre rarefatta, perché si usano sempre più termini in inglese o si comunica attraverso messaggi usando solo delle emoticon”. “Il nostro non è un rifiuto dell’evoluzione della comunicazione moderna. Credo che l’uso del linguaggio, della comunicazione diretta abbia un significato diverso, quando arrivi agli incontri come quelli che noi organizziamo dove ci sono persone – pensiamo di arrivare a sette – che ti parlano del loro libro del cuore. Lo facciamo perché a Urbino, sebbene sia una città universitaria, ci sono pochi punti di contatto tra cittadinanza e l’università. Per questo invitiamo molti accademici a partecipare alle nostre serate, affinché il loro sapere diventi di conoscenza comune”.

È previsto che gli incontri, tutti a ingresso libero, si svolgano ogni giovedì della stagione primaverile e autunnale. Il prossimo si intitolerà Parole in musica, come nasce una canzone e si svolgerà giovedì 18 maggio. L’ospite è il compositore Francesco de Benedittis, collaboratore di Max Gazzè.