Urbino, lotta alle processionarie. In tre asili e nei parchi le trappole ai feromoni

La caratteristica 'processione' che dà il nome all'insetto
di DANIELE ERLER

URBINO – È pericolosa per gli alberi ma anche per gli animali. Ci sono anche tre asili fra i luoghi dove, nei giardini, è stata segnalata la presenza della processionaria. Ora, per eliminarla, il Comune di Urbino installerà 15 trappole a feromoni, al costo di 915 euro.

Le trappole saranno montate alla scuola d’infanzia Cavallino, a Piansevero e al nido Villa del Popolo di via dell’Annunziata. Ma anche in altri luoghi pubblici: nei pressi della Casa delle Vigne, al parco della Rimembranza, in via Ca’ Staccolo e in via Giovanni XXIII. Tutte aree dove la processionaria, che cresce come parassita appesa agli alberi, si è annidata in un punto non facilmente raggiungibile con i normali metodi di disinfestazione.

Il nido della processionaria

La processionaria è un lepidottero che deve il suo nome all’abitudine di muoversi in fila indiana: sono dei bruchi che si spostano uno dietro l’altro, formando appunto una sorta di ‘processione’. Quando si attaccano agli alberi – formando un nido dal caratteristico colore bianco – li possono far morire, visto che privano la pianta di parte delle foglie, compromettendone il ciclo vitale.

Ma soprattutto la processionaria è pericolosa per gli animali, perché ha dei piccoli peli irritanti che utilizza come forma di difesa. I cani o i gatti possono per esempio ingerire inavvertitamente i peli urticanti, con danni anche importanti all’apparato respiratorio.

Ed è per questo che in Italia due diversi decreti ministeriali (del 1998 e del 2007) hanno previsto la lotta obbligatoria contro la processionaria. E, sempre per questo, anche Urbino interviene in maniera ordinaria per eliminare l’insetto. Le trappole eliminano anche quei nidi che si trovavano in una posizione non facilmente raggiungibile.

I feromoni sono la sostanza chimica rilasciata dalle femmine per attrarre il maschio durante la riproduzione. Evitando, con le trappole, l’incontro fra i due sessi, si riesce così in maniera efficace anche ad eliminare la fecondazione e quindi la diffusione stessa degli insetti. Un rimedio più soft rispetto a qualche anno fa quando addetti del comune sparavano ai nidi.