Urbino, il consiglio comunale boccia la richiesta di revoca della Foschi: la maggioranza regge (livetweet)

di ELISABETTA BARBADORO, livetweet di STEFANO GALEOTTI

URBINO – Consiglio spaccato, ma la maggioranza tiene: si è salvata per due voti Elisabetta Foschi, presidente del Consiglio comunale, accusata dall’opposizione di non essere intervenuta per arginare l’exploit di insulti di Vittorio Sgarbi alla seduta del 29 maggio. La maggioranza ha votato compatta per respingere la mozione di revoca dell’incarico firmata dai consiglieri Pd, M5s e Cut. Hanno votato tutti e 16 i consiglieri, nessun assente e nessun astenuto, solo l’interessata non ha espresso il proprio voto, come da regolamento.

“Il nostro è un atto tecnico – ha spiegato il segretario pd Federico Scaramucci – non comporta la caduta della giunta, anche se verrà approvata la Foschi resterà consigliere ed eleggeremo un altro presidente”. Secondo l’opposizione, la presidenza del consiglio deve essere rappresentativa di tutti i membri della seduta e di tutti i cittadini, invece la Foschi, col suo silenzio di fronte alle parole di Sgarbi, avrebbe agito solo per la maggioranza, scongiurando le dimissioni dell’illustre critico d’arte da assessore.

“Se la presidenza avesse fatto quello che doveva, Sgarbi avrebbe lasciato la giunta – ha accusato Emilia Forti, del Movimento 5 stelle – avrei dovuto chiamare la polizia quel giorno, mi pento di non averlo fatto”. Il consigliere pd Piero Sestili ha ammonito la maggioranza: “Dobbiamo evitare di creare un precedente: l’opposizione non deve essere insultata, l’uso del turpiloquio non è compatibile con i toni da usare in questa sala”.

Dalle file della maggioranza è intervenuto per primo il consigliere Massimiliano Sirotti, ex lista Cut ora Gruppo misto, dopo che si sono espressi tutti consiglieri dello schieramento opposto. “Sbagliare è umano, basta chiedere scusa. Immedesimandomi nel presidente del consiglio, capisco che non è facile gestire situazioni del genere. Sgarbi è una persona capace e influente, tante amministrazioni lo vorrebbero, ora però non possiamo permetterci di perdere settimane per queste cose, le priorità sono altre.”

Da destra minimizzano sull’accaduto e criticano i consiglieri dem: “Ci sono già state provocazioni ed esagerazioni, in casi passati ci si è rivolti anche alla Procura” ha ricordato Nicola Rossi, in quota Gambini. E proprio il sindaco ha rilanciato: “Negli ultimi tre anni ho subito insulti e provocazioni dall’opposizione, il presidente del Consiglio ha gestito al meglio la situazione, se avesse interrotto la seduta sarebbe stato peggio. Quando è intervenuta ha riportato la serenità in aula”.

Non sono mancati gli attacchi personali tra consiglieri: “Anche Balduini (Forza Italia, ndr) è intervenuto insultando e, come Sgarbi, non è stato fermato” ha dichiarato Enrico Magnanelli della lista Cut. Anche Scaramucci si è scagliato contro il consigliere forzista: “Andare a mangiare a un buffet dopo aver insultato chi l’ha organizzato mi sembra fuori luogo”.

Nell’opposizione il bersaglio è Sestili, Sirotti ha infatti chiamato in causa passate accuse del consigliere dem a Nicola Paganelli, di Liberi per Cambiare. “Non sono mai stato offensivo sul piano personale, ho già chiesto scusa – si è difeso Sestili – e comunque è molto diverso perché io non ho usato il turpiloquio né messo in difficoltà la Presidenza”.

Al momento della votazione i consiglieri pd hanno chiesto alla Foschi di uscire dall’aula, ma la richiesta è stata respinta perché per l’allontanamento ci dev’essere un conflitto di interessi, che, secondo il segretario alla presidenza, in quella situazione mancava.

Al termine della seduta cinque consiglieri d’opposizione sono usciti dalla sala Serpieri del Collegio Raffaello in segno di protesta.