URBINO, 27 GIU. – Doveva essere al lavoro e invece entrava e usciva dall’ufficio senza strisciare il badge. I fatti risalgono all’ottobre del 2014, oggi si è svolta l’udienza per ascoltare la versione dell’imputato. Il protagonista della vicenda è M. F. fotografo residente a Fermignano che lavora alla Galleria Nazionale delle Marche. Gli sono state contestate le uscite effettuate più volte durante la stessa giornata dall’1 all’8 ottobre di tre anni fa.
Le ‘fughe’ all’interno dell’orario di lavoro non venivano mai riferite o autorizzate dai superiori. M. F. si è sempre giustificato adducendo “motivi di lavoro”. Secondo l’accusa si trattò invece di soste della durata minima di dieci o venti minuti al bar situato davanti alla Galleria Nazionale o improvvisi viaggi fino a Fermignano. L’imputato sostiene che oltre ad uscire per seguire i lavori dei restauro dei Torricini, andava negli uffici del Comune per ‘consulenze’ sul funzionamento di una costosa macchina digitale acquistata dal Palazzo Ducale. Una collaborazione che era stata autorizzata da Comune e Soprintendenza ben quattro anni prima.
Altre uscite per raggiungere gli uffici di Palazzo Ducale passando per l’esterno (invece del corridoio interno alla Galleria) troverebbero giustificazione, secondo il fotografo, con un ordine di servizio della Soprintendenza del 1997, secondo il quale per questioni di sicurezza chi lavora all’interno della Galleria deve necessariamente uscire e attraversare Piazza Rinascimento per poter accedere agli uffici di Palazzo Ducale.