Fano-Urbino, arrivano i fondi. Dallo Stato 235 milioni per il recupero delle ferrovie turistiche

Un tratto della ferrovia Fano-Urbino
di ELISABETTA BARBADORO

URBINO- Il treno Fano-Urbino sembra essere sul binario giusto per ripartire. La legge per il ripristino della tratta c’è, la 128/2017, approvata ad agosto, che prevede interventi di riqualificazione su 18 ferrovie dismesse, tra cui la Fano Urbino; e ci sono anche i soldi: 235 milioni dirottati dalle casse dello Stato alla Rete ferroviaria italiana (Rfi) per 18 tratte in tutta Italia. Nel contratto di programma 2017-2021 c’è già il capitolo spese per il ripristino delle tratte storiche alla voce “valorizzazione turistica delle ferrovie minori”. Ma quanti ne arriveranno alle Marche per la Fano-Urbino non è dato sapere, ci sono ancora un paio di passi da compiere: l’accordo dei sindaci, che dovranno presentare un protocollo di intesa alla Regione e al Ministero, e i decreti attuativi, che, secondo il viceministro dei trasporti Riccardo Nencini, saranno emanati entro fine gennaio.

I sindaci: “Disponibili per il ripristino”

A presiedere il tavolo dovrebbe essere Maurizio Gambini, sindaco di Urbino. “Ho parlato con Nencini – ha affermato Gambini – che mi ha chiesto di riunire le amministrazioni locali interessate dal passaggio della ferrovia (Fano, Cartoceto, Colli al Metauro, Montefelcino, Fossombrone, Fermignano e Urbino ndr), a questo punto ci dovrebbero essere tutti i tasselli per procedere”. Gli altri sindaci concordano, primo fra tutti Massimo Seri, di Fano, che sul ripristino ha le idee chiare: “L’unica cosa su cui non sono favorevole è che tutto resti com’è sulla ferrovia, sono d’accordo sul ripristino e anche su un’eventuale pista ciclabile a lato”. Anche Emanuele Feduzi, primo cittadino di Fermignano, ha dato la propria disponibilità a sedersi al tavolo: “Mi auguro arrivi entro fine anno un incontro per discuterne insieme, perché il ripristino può far crescere la zona dal punto di vista turistico e ambientale”.

Ma da Ancona puntualizzano: “Il coordinamento tra amministrazioni locali, Ministero e Ferrovie dello Stato – dice il consigliere regionale Andrea Biancani – spetta alla Regione, così almeno prevede la legge. Abbiamo approvato il 27 novembre un atto da presentare ai sindaci dei Comuni interessati dal passaggio della ferrovia per stilare un protocollo di intesa. Abbiamo chiesto un incontro al Ministero, che si terrà entro fine dicembre, per avere informazioni su costi, tempi e modalità. Dobbiamo ancora capire da Roma quale sia la quota di finanziamento destinata alla tratta marchigiana”.

I progetti

L’associazione Ferrovia Valle Metauro, che da anni si batte per la riabilitazione, ha presentato un progetto. Il presidente consigliere dell’associazione, Michele Mazza, spiega: “La ferrovia turistica è un primo passo, l’obiettivo finale sarebbe quello di arrivare alla riabilitazione della tratta per il trasporto pubblico locale. Per ora, si tratterà di un treno diesel, euro 6, o a vapore, quindi poco inquinante, che transiterà nei giorni festivi, nelle altre giornate sarà possibile utilizzare il ferrociclo: una bicicletta a pedali che viaggia sulle rotaie”, il cui utilizzo è previsto nella legge approvata ad agosto. Prima di tutto bisognerebbe pulire la linea per consentire il passaggio dei ferrocicli, per il transito del treno ci vorrà uno step ulteriore: “La Fano-Urbino non ha binari adatti per sopportare il treno – spiega ancora Mazza – ma può essere adatta per i ferrocicli. Per la pulizia dei binari basterebbero 5 o 600.000 euro. Per il transito dei treni sono necessari interventi ulteriori, per cui si può prevedere un costo tra 30 e 40 milioni”.

Sul tavolo della Regione c’è però ancora il progetto della pista ciclopedonale, che dovrebbe affiancare i binari. “Sarà la Regione ad occuparsi del reperimento dei fondi, regionali o europei – continua Biancani – e del progetto; mentre i costi della riabilitazione della ferrovia turistica sono a carico dello Stato. Ai Comuni chiediamo però di farsi carico della manutenzione delle tratte di loro competenza e dell’organizzazione di iniziative di promozione e informazione per i cittadini”.