Urbino calcio, da playoff sfiorati a rischio retrocessione. Metalli: “Non so ancora perché sono stato esonerato”

di LORENZO PASTUGLIA

URBINO – Ha portato l’Urbino a sfiorare i playoff, ma è stato esonerato a fine stagione. Oggi, oltre un anno dopo, la squadra ducale rischia la retrocessione. Quella di Fiorenzo Metalli, allenatore riminese con un passato da calciatore in Serie C e attuale osservatore giovanile della Spal, è una ferita ancora aperta che la situazione di classifica della squadra non aiuta a rimarginare. E si sfoga con il Ducato: “Ancora devo capire perché mi hanno mandato via. I miei giocatori erano tutti giovani, di Urbino e hanno giocato sempre alla grande. Bastava pochissimo per fare il salto di qualità, ma alla fine hanno voluto stoppare tutto”.

Dopo un 14° posto dello scorso anno, il club naviga in cattive acque nel campionato attuale, penultimo davanti solo al San Costanzo. E non solo. Dopo la larga sconfitta per 5-0 sul campo della Mercatellese il 18 novembre, Rocco Parisi non è più l’allenatore dell’Urbino ed è stato sostituito da Antonio Crespi, che crede nelle potenzialità del gruppo nonostante la situazione difficile: “Possiamo salvarci, ma dobbiamo smetterla di giocare individualmente imparando a saper vincere di squadra”.

L’ex allenatore dell’Urbino, Fiorenzo Metalli

L’Urbino Calcio come l’Athletic Bilbao

Risultati molto lontani da quelli che stava dando il ‘progetto Metalli’: una squadra con otto giocatori su 11 urbinati, tutti sotto i 18 anni e reclutati dalle serie inferiori.

Metalli paragona quella squadra all’Athletic Bilbao, squadra basca della Liga spagnola famosa per far giocare molti giocatori nati nella regione: “Sono orgoglioso di aver fatto giocare per la maggior parte della stagione un undici fatto da quasi tutti giovani e soprattutto urbinati – ha continuato l’ex allenatore dell’Urbino -, mettendo in panchina i calciatori più esperti”.

“La società – continua l’ex allenatore – fece tre acquisti che avevano 120 anni in tre mentre ho sempre cercato di valorizzare quelli della città come Quieti, Matteucci, Micheli e Sisti. Mi sono poi accontentato di solo 500 euro al mese, venendo a Urbino per amicizia, e sono arrivato non troppo lontano dalle prime cinque in classifica. Bastava pochissimo per fare il salto di qualità ma alla fine hanno voluto stoppare tutto. Probabilmente per il controllo fatto dalla Guardia di Finanza alla società poco prima del mio esonero”.

Il controllo e i motivi dell’allontanamento

Il direttore sportivo dell’Urbino, Marco Lucarini

Nell’aprile 2016 le Fiamme Gialle sono intervenute nella sede dell’Urbino 1921 con il club accusato di sponsorizzazioni illegali e mancati rimborsi ai giocatori. Motivo che ha costretto la dirigenza ad allontanare Metalli e i calciatori con l’ingaggio più caro per un necessario alleggerimento del budget finanziario.

Ma non è questo il motivo principale della cacciata dell’allenatore riminese. Marco Lucarini, direttore sportivo del club che esonerò Metalli l’anno scorso, lo spiega in un altro modo: “Abbiamo deciso di sollevarlo dall’incarico soprattutto per motivi comportamentali. Durante la stagione ha litigato con quattro giocatori tra i quali Tombari e Curzi e trattato male anche l’attaccante di allora e bravissimo ragazzo, Simone Arceci. Inoltre – dice – ha aggredito verbalmente i ragazzi nell’ultima partita persa del campionato e non si è presentato alla cena di squadra di fine anno. Molti di loro non sarebbero rimasti con ancora lui alla guida tecnica”.

Parole che Metalli non condivide e rinnega con decisione: “Noi mi sono mai permesso di insultare quei giocatori di cui parla Lucarini – dice – gli ho solo detto che non rientravano nelle mie scelte tecniche e che non contavo più sulle loro qualità calcistiche”. 

Il progetto di fusione con New Football Team

A dare man forte a Metalli c’è anche l’allora vice, Paride Lorenzoni, convinto che il progetto di ringiovanimento fosse giusto: “Abbiamo fatto 40 punti, ci siamo classificati al 9° posto in classifica e eravamo a sette punti dai playoff con quasi tutti giovani urbinati: Cosa volere di più? Volevamo creare una rosa valida con un settore giovanile forte unendoci con l’altra squadra di Urbino: la New Football Team. Avremmo voluto fare capitano l’allora portiere dell’Urbino 1921, Marco Rossi, e rendere Alessandro Gualazzi presidente unico (ora alla presidenza della Nft, ndr)”.

“Metalli ha una lunga carriera in Serie C – ha concluso il viceallenatore -, vinto otto campionati e ha la mentalità giusta per far crescere l’Urbino, ma è stato allontanato ingiustamente. Con due-tre innesti avremmo potuto lottare per i playoff nella stagione seguente e le persone sarebbero andate in massa al ‘Montefeltro’. Mi dispiace quanto accaduto perché tengo a Urbino e questa squadra merita di stare almeno in Promozione”.

All’intenzione avuta da Metalli e Lorenzoni ha risposto così Lucarini: “Entrambi non possono decidere di fondare loro la società ma avrebbero dovuto parlarne sia con me che con il presidente Oliviero Capponi. Da quello che so, inoltre, non hanno mai parlato con il New Football Team”. Parole, anche queste, smentite con forza dall’allenatore riminese: “Noi non ci siamo fatti promotori di nessuna idea – ha concluso Metalli – abbiamo parlato con Rossi e lui si è fatto portavoce con il presidente Gualazzi che era intenzionato a condividere di buon gusto la proposta. Purtroppo, all’Urbino 1921 non sanno prendere decisioni”.