di DANIELE ERLER
URBINO – “Ve lo dico ora, qua in questo libricino che ho deciso di scrivere alla portata di tutti per raccontarvi una storia vera: la mia, perché possa aiutare chiunque si trovi in difficoltà nel corso della propria vita e chiunque vada in cerca di problemi, pur non avendone, perché sì che la vita è bella e non serve complicarsela ulteriormente”.
Monica Crinelli lo ha scritto su un computer, quando ormai la malattia le stava togliendo anche le ultime forze. Carla Ferri, la madre, lo ha scoperto qualche giorno dopo la morte della figlia, quando nel 2014 è stata uccisa da un tumore. Aveva 25 anni. Partendo da quella pagina e mezzo, scritta di nascosto, è nato il libro Oltre il buio le stelle. È una storia vera, a più voci, non della morte di Monica ma della sua vita e della scelta di diventare infermiera per mettersi a servizio degli altri, nonostante il tumore, le operazioni e la chemioterapia. Il libro lo ha scritto mamma Carla, aiutata dalla scrittrice Valentina Spinetti, partendo dagli appunti della figlia e dai ricordi di chi l’ha conosciuta. I proventi saranno devoluti a “Valeria Onlus”, l’associazione per la qualità della vita nel reparto di oncologia all’ospedale di Urbino.
“Io sono convinta che nessuno muoia finché vive nel cuore di chi la ama: e Monica deve vivere”. Carla ha una missione: tenere vivo il ricordo della figlia e farlo diventare un esempio per gli altri. “Per sopperire alla sua mancanza – dice – mi alzo e mi addormento pensando a lei: ho paura che possa essere dimenticata. Io vorrei che la sua storia fosse raccontata nelle scuole: non è la storia di una morte, è la storia di una vita”.
Nella sua casa a Mazzaferro, a pochi chilometri dal centro di Urbino, tutto sembra parlare ancora di Monica: le sue foto, i ritratti e in una cornice – più in alto di tutto – il diploma di laurea. Monica è cresciuta con gli stessi sogni e le stesse preoccupazioni di ogni ragazzina: i dubbi sul futuro, la rabbia per il brutto voto di un’insegnante troppo severa. Poi nel 2007, pochi mesi dopo l’esame della maturità, la scoperta della malattia: un tumore maligno.
“Monica non sapeva cosa volesse fare nella vita – ricorda la mamma, con gli occhi azzurri che a tratti si inumidiscono per le lacrime, senza che la voce ceda mai troppo all’emozione –. Dopo la malattia si è iscritta a infermieristica: forse è una passione che le è nata frequentando l’ambiente ospedaliero”. La voglia di essere un’infermiera – una vera infermiera, a servizio degli altri – ha permesso a Monica di conservare l’amore per la vita, anche se la malattia ha continuato a progredire.
“Prima pensava ad altro, voleva iscriversi a fisioterapia, la malattia ha cambiato tutto. Ha trovato la forza nella voglia di raggiungere l’obiettivo di essere un’infermiera – spiega la mamma – così in lei si è rinforzata la voglia di vivere”.
Nel 2013 si è laureata, poi ha trovato lavoro in una casa di riposo. Negli ultimi tempi non aveva più le forze per vestirsi da sola. Dopo sette settimane di lavoro è stata vinta dalla malattia, consapevole che il suo ricordo le sarebbe sopravvissuto con un insegnamento: che in fondo la vita ha un valore inestimabile, anche quando ti crolla tutto addosso. Monica lo ha scritto su un computer, iniziando un libro che poi sua madre ha voluto completare.
Monica oggi è “l’infermiera degli angeli”, secondo il nome dato da Carla a un gruppo Facebook con quasi 420 membri. “Quella di Monica è una storia di forza – spiega Valentina Spinetti, coautrice del libro –. È la sua vita, e sì, nel libro c’è anche la malattia, ma non solo. Perché la storia di Monica è molto di più di quella di una malattia”.
“La vita – ha scritto Monica a inizio 2014, pochi mesi prima di morire – non è facile e non lo sarà mai, ma cazzo quanto è bella!”.