URBINO, 23 GEN. – Ha minacciato la figlia più volte per paura che lei raccontasse in giro di aver subito violenza da piccola, circostanza che ha sempre smentito. Per questo F. N. di Carpegna è stato condannato a cinque mesi di reclusione. Lo ha deciso il giudice Paolo Cigliola del Tribunale di Urbino. La pena non è stata sospesa perché l’uomo aveva già dei precedenti penali. Per ora non andrà però in carcere in quanto ci sono i termini per ricorrere in Appello.
Sull’uomo pendevano anche le accuse di diffamazione aggravata e detenzione illecita di armi. Assolto da entrambe. Secondo il pubblico ministero Enrica Pederzoli, che ha sostenuto l’accusa, l’uomo più volte avrebbe scritto frasi diffamatorie sul profilo Facebook della figlia e di suo marito. Per il giudice però non si tratta di diffamazione aggravata in quanto le frasi non venivano condivise sulla bacheca del social, ma inviate come messaggi privati. N.F. avrebbe anche minacciato il genero con un machete. Ma per il giudice non c’erano le prove per procedere con una condanna.
Per quanto riguarda invece le violenze alla figlia, l’uomo ha sempre negato ogni accusa. “La sua paura più grande era che voci su di lui cominciassero a circolare in paese, da qui il comportamento minaccioso”, dice il pm Pederzoli.