La Protezione civile di Urbino trasloca in due container per un anno e mezzo

Il container proveniente da Ponte Armellina
di ILENIA INGUI’

URBINO – Un trasloco “temporaneo” che durerà un anno e mezzo. Il gruppo volontari della Protezione Civile di Urbino, che fino ad oggi ha avuto la sua sede in via Gagarin nella zona dell’ospedale, rimarrà in due container fino al 2017. La sistemazione definitiva sarà l’edificio dell’ex Megas, fino ad oggi abbandonato. A dichiararlo al Ducato è il sindaco di Urbino Maurizio Gambini,  secondo il quale il trasferimento da via Gagarin “deve avvenire immediatamente”. Tutto è cominciato un mese fa, quando i volontari hanno ricevuto una chiamata dall’ufficio del Comune: “Ci hanno detto di impacchettare tutto entro una settimana perché saremmo stati trasferiti al Sasso”, dice Emanuela Gessaroli, coordinatore tecnico del Gruppo volontari della Protezione civile di Urbino.

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Nella sede della Protezione civile tutto è pronto per il trasloco

E così, da un giorno all’altro, negli uffici della Protezione civile si è stati costretti a imballare tutto: scatoloni ovunque, le sedie nere e i tavoli bianchi sono coperti dallo scotch e dal nastro isolante. Nella sede di via Gagarin non è rimasto quasi nulla. La stessa sala radio operativa, indispensabile durante l’emergenza nevone di tre anni fa, non esiste più. “Se in questi giorni dovessero esserci situazioni di emergenza, come una nevicata eccezionale, la sala radio sarebbe inagibile, potremmo comunicare solo per telefono” aggiunge Gessaroli. Nella stanza del Coc – il centro operativo comunale – restano soltanto due tavoli imballati con gli attrezzi del mestiere appoggiati sopra. Un altro timore dei volontari è che all’interno dei container non ci sia la copertura del segnale radio, fondamentale per comunicare in situazioni di emergenza.

A prendere il posto della Protezione civile, negli stessi locali, sarà un altro ufficio dell’Anagrafe, accanto a quello che si trova già lì. “Un miglioramento logistico indispensabile – ha spiegato Gambini – quattro dipendenti andranno presto in pensione e se non accorpiamo i locali, chiudiamo”. Per il sindaco si tratta solo di una polemica “per un ufficio che viene utilizzato dai volontari una volta al mese e, per le riunioni, possono sempre utilizzare la sala del magazzino comunale”.

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L’interno del container proveniente da Ponte Armellina

Sulla possibile assenza di copertura del segnale nei due moduli abitativi che sono stati posizionati al Sasso, il sindaco placa ogni preoccupazione: le antenne verranno installate sul tetto dei locali dove rimarranno fisse per sempre. Da dicembre, gli interventi dei dodici volontari in caso di maltempo saranno effettuati direttamente dai due moduli abitativi, dei veri e propri prefabbricati. Il primo “container” è della Provincia, è in buone condizioni ed è stato utilizzato anche nel post-terremoto dell’Aquila nel 2009. L’altro viene da Ponte Armellina, è di proprietà del gruppo della Protezione civile, e si trova in pessimo stato: ha la parete rovinata e i vetri rotti. C’è poi un terzo container adibito a magazzino della Protezione civile.

Prima di completare lo spostamento nella “sede provvisoria” bisognerà però mettere in ordine i due moduli abitativi per collegarli alla rete idrica, elettrica e del gas. I volontari della Protezione civile non sanno ancora quando dovranno lasciare la sede che hanno occupato per quasi cinque anni, ma la riconsegna delle chiavi potrebbe avvenire da un giorno all’altro.