I moti spontanei della gente Caiafa e l’urlo del rione
Pubblicato il 13/02/2012
NAPOLI – “Rimarrei qua per tutta la vita, anche se è difficile trovare un lavoro stabile. Ora sto pensando di aprire un negozio di prodotti biologici, ma ci sono diverse cose del quartiere che cambierei”.
Antonio Caiafa è un lavoratore precario. Ama il suo quartiere e lo racconta da anni. Ogni giorno scende in strada in cerca di uno spunto per scrivere un articolo sul suo blog, che è una vera e propria voce del quartiere Sanità.
In passato ha dato vita a una radio del quartiere e ha realizzato due bellissimi documentari, presentati anche in alcuni festival internazionali. Uno sull’arte dei guantai, dopo aver scritto una tesi in Sociologia su questo tema; l’altro sulle iniziative spontanee (da cui il titolo “I moti spontanei“) dei cittadini per riappropriarsi degli spazi pubblici: le proteste contro l’apertura di un supermercato al posto del vecchio cinema, l’occupazione del parco pubblico San Gennaro e del cimitero delle Fontanelle, chiusi fino a quel momento.
“Nel quartiere metterei un servizio di ordine pacifico: se c’è anarchia per le strade, è soltanto perché non ci sono controlli. E poi il problema è che la regola non la conosce neanche chi dovrebbe insegnarla”.