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I giornali italiani si preparano per l’iPad

di    -    Pubblicato il 10/02/2010                 
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concept sports illustradedL’iPad salverà i giornali? Secondo alcuni esperti di comunicazione, il nuovo strumento di fruizione dei contenuti digitali, presentato dalla Apple il 27 gennaio, consentirà agli editori di trarre profitto dalle informazioni, originariamente destinate ai supporti cartacei, anche nel mondo digitale. In realtà, i giornali italiani stanno valutando la novità con un misto di interesse e cautela.

“I giornali italiani sono in ritardo su tutto, da sempre. Quindi, prima di pensare ad approdare sull’iPad, dovrebbero mettersi in pace con il web”. Antonio Sofi, blogger ed esperto di giornalismo e nuovi media, è scettico sulla possibilità che l’ultima creazione di Apple determini una trasformazione importante del panorama editoriale italiano.

Questo piccolo computer portatile, dotato di uno schermo multi-touch da 9,7 pollici e capace di riprodurre contenuti multimediali e di collegarsi a internet, sbarcherà sul mercato, in contemporanea mondiale, alla fine di marzo nella versione Wi-Fi e a fine aprile nella versione dotata di connessione 3G/Umts. Nel frattempo, i giornalisti dei principali quotidiani italiani riflettono su come sfruttarlo al meglio. Ma, tra gli intervistati dal Ducato Online, la prudenza la fa da padrone.

“Sicuramente analizzeremo il fenomeno iPad – dice Dario Corradino, responsabile del sito de La Stampa – ma ci riserviamo il giudizio a quando lo avremo visto e provato. Di sicuro i giornali italiani lo testeranno, ma alla fine il successo sarà decretato dagli utenti”.

Sofi è convinto che il vero problema stia nella relazione tra web e giornali. “Nonostante i passi in avanti di questi anni, ci sono ancora molte resistenze ad accogliere le logiche della rete”, dice, riferendosi a quella che chiama la cultura della trasparenza delle fonti, per esempio l’uso dei link esterni o deivideo proposti nelle edizioni online dei giornali. “Mettersi in pace con il web – sottolinea – significa pensarsi dentro un sistema ricco, in cui si deve coesistere con altri attori e contenuti, fonti informative molteplici. Di tutto questo bisogna rendere conto nell’attività giornalistica, perché sul web non si è monopolisti di uno spazio informativo”.

Insomma, secondo Sofi, se gli editori italiani decidessero di sbarcare subito sull’iPad, lo farebbero soprattutto “per stare al passo con la moda dell’high technology, perché c’è entusiasmo per la novità e per brillare della luce riflessa dal prodotto stesso”. “Ma il punto – continua lo studioso – non è stare sul fenomeno di moda, bensì pensare e creare il prodotto giornalistico in maniera crossmediale, in modo che si riesca a proporre i propri contenuti al meglio, in tutti i possibili supporti usati dal lettore per informarsi. Questa è un’attività che va al di là del singolo strumento, è un problema di cultura giornalistica legata alla tecnologia”.

Marco Pratellesi, responsabile dell’edizione online del Corriere della Sera, ammette che il suo giornale non ha ancora un progetto specifico, ma sta valutando come essere presente su tutte le nuove piattaforme. “Del resto, siamo già sull’iPhone e sui cellulari che consentono di navigare in internet, con i quali gli utenti possono consultare il nostro sito e le notizie. Offriamo, inoltre, servizi informativi geolocalizzati, che hanno un valore e quindi l’utente è disposto a pagare per essi. È un settore strategico per il futuro, al quale guardiamo con attenzione, seguendone tutti gli sviluppi. Però ci troviamo ancora in una fase di scommessa, non ci sono certezze e molto dipenderà dalle risposte dei lettori”.

Daniele Bellasio, responsabile dell’edizione online del Sole24Ore, insiste sul fatto che l’attività giornalistica deve tenere in considerazione le evoluzioni dei supporti, in modo tale da “prescindere sempre più dal mezzo con cui viene veicolata l’informazione”: “Noi non pensiamo più a fare un giornale di carta ma a informare su un certo argomento, a essere i migliori su un dato approfondimento, indipendentemente dallo strumento di diffusione. L’iPad è uno stimolo a velocizzare le riforme che riguardano l’informazione digitale”.

Il responsabile del sito de La Stampa ricorda che il suo quotidiano è stato il primo in Italia a sbarcare sull’iPhone, con un’applicazione che consente di leggere il giornale così come lo si trova in edicola: “Saliremo anche a bordo dell’iPad utilizzando il know how sviluppato per l’iPhone – dice ora Corradino – facendo pagare un abbonamento per i contenuti del giornale cartaceo e offrendo gratuitamente quelli della versione online”.

Angelo Melone, caporedattore di Repubblica.it, si sofferma sulle trasformazioni dell’attività giornalistica: “Con l’introduzione di questi nuovi supporti, abbiamo bisogno di tradurre quello che facciamo sul sito per altre piattaforme e questo da un lato rappresenta un’opportunità, perché ci spinge a rendere l’informazione più ricca, veloce e immediata, dall’altro introduce un limite, perché abbiamo meno tempo da dedicare all’analisi e all’approfondimento. L’iPad intensificherà la personalizzazione nel rapporto tra stampa e cittadini e questo è importante perché il ritorno dei lettori arricchisce il nostro lavoro”.
Ma gli editori riusciranno finalmente nell’impresa di rendere profittevole l’impiego di questi strumenti digitali? Per Sofi, ancora una volta, il punto è un altro: “Il vero problema è abbandonare l’idea che il giornalismo viaggi dentro i supporti. Il giornalismo non è la sua carta, importanti sono le news, non il paper. Bisogna puntare sulla qualità dei contenuti”.
D’altronde, Sofi nutre un dubbio di fondo sull’utilità stessa dell’iPad: “E’ frutto di un’idea che va nella direzione di costituire una terza via tra lo smart phone e il computer, la vera domanda è quanto questo strumento riuscirà a soddisfare i due bisogni comunicativi, stando in mezzo. Bisognerà vedere se il nuovo supporto, dichiaratamente ibrido, riuscirà a soddisfare sia il bisogno di chi nello smart phone cerca qualcosa da portare sempre addosso, per comunicare, e quello di chi alla comodità del computer non rinuncia”.

Servizi collegati:

Tutti i media sulla punta delle dita

Guida alla rete:

La pagina ufficiale dell’iPad

La presentazione dell’iPad sottotitolata in italiano
La community italiana su facebook dedicata all’iPad
Il giornale su iPad immaginato da Wonderfactory per il Time

Il prototipo di “magazine del futuro” del gruppo svedese Bonnier
L’opinione di Luca De Biase su Nòva 24

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