URBINO – Sulla diffusione della non-violenza secondo Losurdo “è normale che dopo l’esperienza terribile di due guerre mondiali questo ideale ha acquisito forza sia a livello generale che, nello specifico, tra i giovani”. Quello a cui bisogna stare attenti, però, secondo il filosofo, è “il rischio di trasformare questo ideale, legittimo e importante, in una nuova tecnica di manipolazione e quindi di violenza”.
Intrappolati nel binomio violenza o non-violenza, secondo Domenico Losurdo non si può escludere che esistano battaglie concrete sulle quali puntare. “ Un aspetto fondamentale per la pace oggi – spiega il filosofo – è la lotta contro gli armamenti nucleari e la possibilità di costringere tutti i Paesi a non usare per primi l’arma atomica”. (s.s.)
Se permette, professore, aggiungerei che si deve stare molto attenti anche a che l’ideale della non-violenza non diventi condanna di tutte le forme di opposisizione e resistenza all’oppressione.
Da questo punto di vista, ho trovato molto discutibile (uso qui un eufemismo) qualche anno fa l’acritica condanna (in area Prc) dell’uso della forza da parte dei partiti rivoluzionari…
Tale condanna si estese perfino all’Ottobre, vide nei rivoluzionari cubani una sorta di “mistica della violenza” e scorse addirittura una (del tutto immaginaria, secondo me) “angelizzazione della Resistenza.”
Immagino chelei non abbia condiviso tale condanna, tuttavia mi interesserebbe molto un suo parere, al riguardo.
Un caro saluto.