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Allarme Cna e Confartigianato: imprese ko per l’alluvione

di    -    Pubblicato il 4/03/2011                 
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Sono 242 i Comuni con aree a rischio frane e alluvioni. Serve una politica sempre più attenta alla cultura del territorio. Questo è l’allarme di Cna e Confartigianato Marche per le imprese colpite dall’ultima alluvione. C’è paura per i lunghi tempi necessari al riavvio delle attività produttive.

Secondo Cna e Confartigianato l’alluvione dei giorni scorsi, inciderà sulle loro attività come e forse più degli ultimi eventi sismici che hanno colpito la regione. Per le organizzazioni degli artigiani le conseguenze più pesanti si sono avute nel Fermano, dove il settore calzaturiero si stava riprendendo dalla crisi alle porte del Micam Shoevent di Milano 2011. Molte imprese del settore, che avevano già prenotato lo spazio in fiera per presentare l campionario invernale, dovranno rinunciare. Danni forti alle imprese per l’assenza di elettricità , che ha obbligato diverse aziende allo stop di produzione. Lamentano danni più pesanti quelle in prossimità del fiume Ete, del Chienti e del Tenna, ma anche sul litorale sono stati danneggiati stabilimenti balneari, camping e spiagge attrezzate.

La provincia di Ascoli, è rimasta praticamente paralizzata per 48 ore, sia lungo l’asse attrezzato sia alla foce del fiume Tronto e lungo tutta la vallata. Nell’area oltre a fare la conta dei danni, si sta cercando, di riavviare fabbriche, officine e laboratori invasi dall’acqua.

Nell’ Anconetano acqua e fango hanno invaso laboratori già colpiti duramente nella precedente alluvione.

Confartigianato e Cna Marche sostengono la richiesta di stato l’emergenza del Presidente della Regione Gian Mario Spacca al Governo e sperano al più presto in un tavolo di coordinamento istituzionale alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, come avvenuto in occasione di precedenti calamità naturali. Le Associazioni artigiane hanno scritto una lettera anche ai parlamentari marchigiani per chiedere il loro impegno per un sollecito stanziamento di risorse adeguate a far fronte all’emergenza. Non solo: si chiede anche agli istituti di credito a stanziare specifici plafond a sostegno delle imprese colpite dall’alluvione e la moratoria dei mutui. L’obiettivo è ottenere la sospensione dei pagamenti di imposte e tributi, come avvenuto per le imprese venete, almeno per l’anno in corso.

(s.c.)

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