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150 anni, alunni in piazza “per fare l’Italia”

di    -    Pubblicato il 30/03/2011                 
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URBINO – Venerdì mattina le scuole scendono in piazza Duca Federico di Urbino, per festeggiare la città ideale nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia con il progetto “Idealitalia”. Urbino è infatti tra le 150 piazze che ha aderito all’iniziativa nazionale “Italiae. 150 eventi per ridisegnare l’Italia”. Il Liceo artistico – Scuola del Libro ha coordinato l’Itis, il polo scolastico “Laurana”, le scuole medie “Pascoli” e “Volponi”, il Liceo Pedagogico e la scuola primaria di Gadana per creare un unico evento (venerdì primo aprile dalle 9 alle 13) formato da un’installazione e una performance.

Intorno alla superficie cartacea dell’Italia, colorata dai più piccoli, saranno posizionati diversi leggii sui quali ogni scuola appoggerà giganti fogli con i concetti che rimandano ai valori di un’Italia ideale, nati dalla riflessione delle diverse scuole. In seguito la performance: un gruppo di allievi per ogni scuola, sostenendo una lettere colorata di un 1.70 metri, formerà una parola di “lettere viventi”. Tra tutte queste lettere infine i bambini ne sceglieranno alcune bianche, rosse e verdi per formare la parola “Idealitalia”.

L’ente promotore dell’evento nazionale è il Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli, al quale ha aderito l’Istituto statale d’Arte di Urbino con l’obiettivo di sviluppare un progetto di peer-education, che ha messo in relazione le scuole con il servizio educativo della Soprintendenza ai beni storici e artistici. “Docenti e studenti di età e formazione diverse – ha affermato la dirigente del Liceo artistico Maurizia Ragonese – hanno lavorato insieme mostrando grande dedizione e sensibilità: l’Unità d’Italia ha unito anche le scuole di Urbino, ora mancano i cittadini”. Il progetto è stato infatti coordinato da Antonella Micaletti dell’Accademia delle Belle Arti di Urbino nell’ambito delle iniziative di educazione all’arte contemporanea e “in quanto tale – ha precisato la Micaletti – mira ad arrivare ai cittadini scendendo in piazza non per dimostrare il lavoro svolto ma per condividerlo”.

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