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Ascanio Celestini
La violenza del linguaggio che porta al genocidio

di    -    Pubblicato il 12/04/2011                 
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Il Ducato ha intervistato Ascanio Celestini al termine dello spettacolo “Radio clandestina”, che si è svolto domenica al Palazzo ducale. L’attore ha parlato della strage delle Fosse ardeatine e dell’urgenza di una memoria collettiva come somma di tante memorie particolari, anche se in contraddizione tra loro. In Italia, secondo l’attore, non c’è stata una presa di coscienza collettiva sull’epoca fascista come è invece accaduto in Germania per il nazismo. Mentre la violenza del linguaggio è stata, da sempre, il primo strumento della persecuzione. Dalla Shoah al genocidio del Rwanda.

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